Full text: I miei integrafi per equazioni differenziali

§ 2. Integrafi a riga curvilinea 
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riga sia girevole per un suo punlo fissò intorno al 
perno del carrello differenziale; bj o che invece essa 
sia rigidamente connessa, per un suo punlo fisso, al 
perno della rotella girante unita al carrello integra 
le. In ambo i casi bisognerà fare che il perno del 
l’altro carrello sia scorrevole in una scanalatura pra 
ticala nella riga medesima, ma nel primo caso bi 
sogna anche fare che col mutare la direzione della 
tangente alla riga nel punto che rappresenta il perno 
del carrello integrale, muti in corrispondenza anche 
la direzione del piano della rotella; il che può ot 
tenersi con congegni di facile costruzione. Nell’altro 
caso ciò resta evitalo, ma, pur avendosi un altro van 
taggio, può poi presentarsi viceversa un altro incon 
veniente, come diremo più sotto. 
Passiamo ora ai calcoli relativi al dispositivo a). 
C’è da distinguere, prima di tutto, due unità di 
misura; I’una è l’unità di misura assoluta, e cioè 
quella colla quale intendiamo misurale tulle le lun 
ghezze sul foglio di disegno; e l’altra è l’unità di 
misura dello strumento, ed è rappresentala dalla pro 
iezione, sull’asse delle x, della distanza fra i perni 
dei due carrelli H e G dello strumento. 
Sia EF la riga curvilinea colla quale sono con 
giunti i perni dei due carrelli (v. lig. 1). 
Il piano della rotella girante sia tangente in H alla 
curva EF; esso verrà a formare, coll’asse delle x, un 
angolo che è la differenza di due, di cui uno a è 
l’angolo che la relia congiungente i perni H,G dei 
due carrelli fa coll’asse delle x, e questo ha per tan-
	        
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