Per indicare l’ordine delle operazioni aritmetiche, si usa
rono varie notazioni; la più comune è quella delle parentesi,
che fu diffusa specialmente da Eulero.
Per ulteriori informazioni storiche, vedasi il mio articolo:
Sulla forma dei segni di Algebra, « Giornale di Matematica
finanziaria», diretto dal prof. Insolera, Torino 1919.
Dovendosi fare più operazioni successive, p. es. 1+2+3+4,
si dice 1 più 2, eguale 3, più 3, eguale 6, più 4, eguale 10.
In alcuni libri sta scritto :
1+2 — 3 + 3 — 6 + 4 — 10;
questa notazione è giudicata erronea dalla maggioranza. Ma
la verità, anche in matematica, è relativa alle convenzioni
che si fanno. Chi la giudica erronea, intende che essa signi
fichi 1 + 2 — (3 + 3) ; mentre quelli che la usano, intendono
che significhi ((l + 2 = 3) + 3 = 6) + 4=:10.
Le parentesi iniziali, in ogni formula matematica, sono
inutili, come pure le chiuse finali. Quindi si può abbreviare
la scrittura cosi:
l + 2 = 3) + 3 — 6) + 4 — 10.
Questa scrittura non si presta ad equivoci, e ha tutti i
vantaggi della brevità; ma ha l’inconveniente della novità.
Chi non adotta questa convenzione, deve scrivere:
1 + 2 = 3; 3 + 3 = 6; 6 + 4 = 10.
Se il numero che si scrive due volte è complicato, Eulero
lo rappresenta con p, leggi « precedente » :
1 + 2 = 3, p + 3 = 6, p + 4 = 10.
Nelle frazioni decimali, per separare la parte intera dalla
rimanente mantissa, da noi si suole usare la virgola 2,3 =
2 + 3/10. Ma essendovi pericolo di confondere questa virgola
decimale colla virgola ortografica, gli autori inglesi special-
mente, ed anche altri, usano il punto in alto; così 3‘14 =
3 + 14/100. In alcune tavole di logaritmi si trova anche il
punto in basso.