introducendo le coordinate, esse diventano
Queste due equazioni si possono pure scrivere
dyd*z — dzd ì y dzd ì x — dxd ì z dxd'-y — dyd' 2 x '
La derivata terza w del punto P è
e se essa non è contenuta nel piano u v, ossia se u.v.w non è nullo,
la curva taglia il piano osculatore, e P è un punto ordinario. In
troducendo le coordinate, si ha
dx dy dz
dt dt dt
d^x d' l y d' 2 z
di- dt 1 dt 1
d?x d 3 y d 3 z
dt 3 dt 3 dt 3
u.v.w =
Sono troppo facili a scriversi le equazioni della tangente, del
piano osculatore, e delle altre rette e piani con essi collegati, e a
discutersi le singolarità della curva ove sia nulla u, ovvero v sia
o nulla, o coincidente con u, ovvero w o nulla, o contenuta nel
piano uv.
6. La variabile indipendente t potrebbe coincidere con una delle
coordinate, p. e. colla x. In questo caso saranno y e z funzioni di x
y — f{x), z = q>{x);
e le formule precedenti sono applicabili a questo caso, ove si sosti-
tuisca invece di
dx dy dz
dt ’ ~dt ’ dt
rispettivamente 1, = f\x)