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piano xy;
a parallela
Gp che il piano zP fa col piano zx, e l’angolo 0 che OP fa col
piano xy ; e viceversa, dati questi numeri, è determinato il punto P.
Le quantità r, qp, 0 sono le coordinate
dx, 0y, 0z,
e le coor-
polari di P, e diconsi anche rispetti- ^ b
vamente raggio vettore, longitudine e \ a
latitudine. 11 \ \ A
[•dinate del
La posizione del punto P è adunque A/p
funzione dei tre numeri r, 0, qp. Se si i
mantengono fìsse 0 e qp, e si varia r, il fi' j
, si ha l’e-
punto P si muove sulla retta OP, e la A j
derivata parziale di P rispetto ad r è un ! j—*
segmento, che diremo a, eguale in lun- / \i jf
ghezza all’unità di misura, e diretto se- /y
condo OP. Mantenendo fìssi re 9,e va
riando 0, il punto P si muove su d’un cerchio contenuto nel piano fisso
pretata nel
su questo
si ha
£P e di centro 0; quindi la derivata parziale di P rispetto a 0, che coincide
colla derivata di OP, è un segmento b contenuto in questo stesso piano,
eguale in lunghezza adOP, e che fa con questo un angolo retto. Infine,
mantenendo fissi r e 0, e variando cp, il punto P descrive un cerchio
contenuto in un piano normale ad 0z, avente il centro su questo asse,
e il cui raggio è quindi la distanza PR di P da questo asse, la quale
i sul piano
vale rcos0; quindi la derivata parziale di P rispetto a qp è un seg
mento c tangente a questo cerchio in P, ossia normale in P al piano
zP, e misurato dal numero rcos0.
Così conosciute le derivate parziali a, b, c di P rispetto ad r, 0,
iche aventi
A 0 . Questa
la retta in-
qp, se queste coordinate sono funzioni d’un numero t, sarà anche P
funzione di t, e la sua derivata è
dr . . dQ , dm
u = a — 4- b — 4- c -7- .
dt 1 dt 1 dt
può essere
Poiché i segmenti a, b, c formano un triedro trirettangolo, u è
la diagonale d’un parallelepipedo retto, i cui spigoli sono misurati da
ito P, sono
golo diedro
dr dQ _ dcp
— , r—, , ’ cos ® ~dT ’