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ossia dal piano osculatore in P 1? e osservando che
¿rrfo.v^Pg) = [^(Uj.v,)] x h ,
si deduce
(19)
lim
(h - Uf
La formula (17) si può pure scrivere
A_
6uj
lim
P 4 P 2
PJL
P»Pa
t-2 — ty (t 3 £¿) (¿3 t 2 ) (ti t\) (ti t 2 )
ti -t 3 — 12 A 5
e passando al limite, facendo tendere ti e t 2 ad uno stesso valore e i 3 e < 4
ad uno stesso valore t 3 , e poi scambiando l’indice 3 in 2, si ha
Uj .PiPo.Uo 1 A
lim -ri— 1 2 ;- = -.7, A .
(k-hY 12
Ora è noto dalla trigonometria che
5'r(u 1 .P 1 P 2 .u 2 ) = (grUj) X (gru 2 ) x ò sen up^,
ove ò rappresenta la minima distanza delle rette su cui trovansi u f ed u 2 , ossia
la minima distanza delle tangenti alla curva in P i e P 2 . Quindi dall’ultima
formula scritta si ricava
(20)
i:„ òsen(u,,u.j) _ A
(4 - tiY ~ 12’
e dividendo questa formula per la (12) si ha
(21)
lim
6
(t 2 — t\) i
A
12uj '
3. Piano tangente alle superficie.
IO. Diremo superficie il luogo delle posizioni d’un punto varia
bile P, la cui posizione dipende da due numeri variabili u e v.
Supporremo che attribuendo ad u e v due coppie di valori distinte,