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— 119 —
di fi e U a zero. Facciasi PA = p, PB = q, PC = p + à, PD = q -j- p".
Il segmento PP' è una combinazione lineare di PC e PD, quindi
la retta PP' è contenuta nel piano PCD. Si passi al limite. I punti
G e D hanno per limiti A e B, quindi il piano PP'CD ha per limite
il piano PAB.
Perciò ogni retta PP' è contenuta in un piano avente per limite
il piano fisso PAB, dunque questo è il piano tangente alla super
ficie nel punto P.
13. Per giudicare del modo di comportarsi della superficie ri
spetto al piano tangente, dicansi ancora p e q le derivate di primo
ordine del punto P, e r, s, t le sue derivate del secondo ordine, che
supporremo anche continue. Si ha dalla formula di Taylor
PP' = pft + qft + § [(r -f- a) 2 (s -j- (1) hk -{- (t +t)^ 2 ] ,
ove a, p, y sono segmenti aventi per limite zero. Si consideri il
volume V = p.q.PP' formato dall’area p.q che sta nel piano tan
gente e dal segmento PP'. Si ricava
V = p.q.PP' = ~ [(p.q.r -(- p.q.a)h z -f 2 (p.q.s 4~ P-fi-fO hk
+ (p-q-t 4- p-qor)fc 2 J,
ovvero, posto
A —p.q.r, B = p.q.s eG = p.q.t,
e chiamando a' P' y' i volumi infinitesimi p.q.a, p.q.p e p.q.r, si ha
v = |[(A + a') + 2 (B + P') M + (C + T) ,
la quale formula si può pure interpretare supponendo che A, B, C,
a', p', y', Y, invece di rappresentare i volumi, rappresentino i nu
meri che misurano questi volumi.
Ora è noto dal calcolo (N. 133 e segg.), che se la quantità
3 col tendere
A = AG — B 2