Lo studio delle curve e superficie resta agevolato da queste no
tazioni; le formule assumono forma più concisa; infine parecchi
risultati, come quelli del Cap. IV, mal si saprebbero enunciare
senza queste notazioni. La semplicità delle formule sarebbe au
mentata, e il calcolo geometrico reso più potente, se si fossero
fatte nuove convenzioni, le quali però ci avrebbero condotti al di
là dei limiti prefissi in questa pubblicazione.
Si ebbe cura in questo trattato di ben definire il limite d’un
punto, d’una retta, d’un piano (pag. 30) e d’una figura varia
bile (pag. 302) ; a proposito di questi limiti sono dimostrati
alcuni teoremi. Queste definizioni e dimostrazioni mancano
nei trattati comuni ; pure, se esse si possono tralasciare in
un primo studio, sono necessarie per una rigorosa trattazione
delle questioni della geometria infinitesimale; poiché, come si
dimostra p. e. che il limite d’un prodotto è eguale al prodotto
dei limiti, si deve pure esaminare sotto quali condizioni p. e.
l’intersezione di due superficie variabili abbia per limite l’interse
zione dei limiti delle superficie. Inoltre queste definizioni permet
tono uno studio più accurato degli inviluppi di curve e superficie.
Nel Cap. IV sono studiate le funzioni numeriche della posi
zione d’un punto. La derivata d’una tale funzione è un segmento
il cui valore assoluto fu chiamato dal Lamé 1 ) parametro dif
ferenziale di primo ordine. Le proposizioni di questo capitolo
permettono di risolvere in modo assai elegante i principali pro
blemi riferentisi alle normali a curve e superficie, e ai massimi e
minimi geometrici.
’) Leçons sur les coordonnées curvilignes (Paris 1859), pag. 6. In quest’opera
non comparisce ancora il segmento, che qui si chiamò derivata, e che fu intro
dotto da Somoff o. c. I risultati di questo capitolo, già intravvisti da Leibniz
(Math. Schriften, Berlin 1849, tomo VI, pag. 238,), furono enunciati da Poinsot
(Statique, Bruxelles, 1836, pag. 291).