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Ma se il limite superiore delle s' è minore del limite inferiore
delle s", allora questi due limiti, ed ogni quantità compresa fra essi,
è maggiore delle s r è minore delle s" ; e non si può più parlare di
integrale nel senso precedentemente definito. Però a questi limiti
daremo dei nomi; chiameremo integrale inferiore di p dx, e in
dicheremo con | 4 p dx, il limite superiore dei valori di s', e chia
meremo integrale superiore di p dx, e indicheremo con j A P dx,
il limite inferiore dei valori di s".
Potrebbe anche avvenire che non esistano valori finiti p' e P"
entro cui siano compresi i valori di p; anche in questo caso
non si può parlare di integrale propriamente detto, ma potrà
ancora presentarsi uno dei due integrali, inferiore o superiore, o
nessuno.
23. Teorema I. — L’integrale di Pdx (proprio, o supe
riore, o inferiore) esteso ad un campo somma di più
campi è eguale alla somma degli integrali di Pdx estesi
a questi campi.
Siano gli integrali inferiori di p dx estesi ai campi A, B, e A -{- B.
Dico che la somma dei due primi è eguale al terzo.
Infatti, si decomponga il campo A -j- B in parti, in modo qua
lunque. Una qualunque di queste parti, che indicheremo con (A + B)*
si può decomporre in due A»- e Bl’ima appartenente al campo A,
e l’altra al campo B, badando che di queste due parti una può
anche mancare. Si calcoli la somma s* corrispondente a questa di
visione; detto p/ un numero minore dei valori di p nel campo
(A -j- B)j = Ai -f- B,, si avrà
s' = 2 pù ¿r(A t - -j- B») = 2 P^' ¿r(A¿) -j - 2 P'i ¿r(Bj).
* i i
Ora pù è minore dei valori di p sia nel campo A» che nel campo
Bv ; quindi sarà :
2 PÙ x(Ai) < | A p dx, e 2 p'i £C(B,) < | B p dx ;