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vata prima del punto P, e UH, che è la proiezione della derivata
seconda sulla normale.
Come esempio, applicheremo la costruzione precedente all’ellisse.
E noto che se un punto P descrive una circonferenza di cerchio di
centro 0, e si prende per variabile l’angolo a che il raggio OP fa
con un raggio fisso OX, la derivata prima del punto P è il raggio OQ
che fa con OP un angolo retto, e la derivata seconda è un raggio
che fa con OQ un angolo retto, e che perciò è in direzione opposta
ad OP.
Si proietti ortogonalmente questa figura su d’un piano. Dette an
cora 0, P, Q le proiezioni dei punti del cerchio indicati colle stesse
lettere, il punto P descriverà un’ellisse, di cui OP e OQ sono due
semidiametri coniugati, e le derivate del punto P sono OQ e — OP.
Quindi la seguente costruzione:
Si costruisca il parallelogrammo OPUQ sopra OP e OQ; da U si
abbassi la UH l OQ ; si segni la PH, e da
U la perpendicolare a PH, che incontrerà
la normale alla curva (cioè la perpendicolare
in P a PU) nel centro di curvatura G.
La costruzione precedente si semplifica se
P è un vertice A dell’ellisse. Si costruisca
allora il rettangolo OAUB sui due semiassi; si
conduca la AB, e da U la i ad AB ; questa incontrerà l’asse OA nel
centro di curvatura corrispondente ad A, e, per la stessa ragione,
incontrerà OB nel centro di curvatura corrispondente a B.
V
6. Come si è visto, le equazioni che determinano il centro ed il
raggio del cerchio osculatore, ove si ponga
(1) F (t) — CP 2 — R 2
sono
(2) F(f) = 0 F'(0 = 0 F"(t) — 0,
ovvero, sviluppando, colla notazione dei segmenti
(3) GP 2 — R* = 0 PC X u — 0 PC X v — u*-