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limite del luogo dei punti equidistanti da due rette consecutive del
sistema.
Il punto di contatto della retta l coH’inviluppo, ove siano note
le polari della l nei suoi punti, si può costrurre colla seguente
regola :
Se a e & sono le polari della retta l nei suoi due punti
A e B, condotte per A e B due rette parallele AU e BY,
che incontrino le polari a e 5 in U e V, la retta UV, se
non è parallela nè coincide colla l, la incontra in un
punto G, che è il punto d’intersezione della l colla
retta successiva del sistema.
Infatti, la retta V, corrispondente al valore t-\-h della variabile,
incontri le parallele AU e BY in A' e B'. Fatto AA i = ~ Ah! , e
l
BB X == — BB f , le rette AB, A'B', e A 1 B i passano per uno stesso
punto. Si faccia tendere h a zero. I segmenti AA i e BBj hanno
per limiti AU e BY ; la A 1 B 1 ha per limite la UV ; ed il punto
d’intersezione di AB con A'B', cioè di AB con A 1 B 1 , ha per limite
il punto d’incontro della AB colla UV, c. v. d.
Si osservi che la polare della l nel suo punto G coincide colla
retta l stessa. Quindi, variando la retta l ed il punto corrispondente
G dell’inviluppo, se G ha derivata non nulla, l’estremo di questa
derivata deve trovarsi sulla stessa retta l e la derivata di G avrà
la direzione della l; ossia la / è tangente alla curva descritta da
G, cioè al proprio inviluppo. Si riconoscerà che G ha una derivata
non nulla se p. e. si riconosce che la retta UVG ha nel punto G
una polare distinta da essa, poiché in questo caso la derivata di G