riferiti ad un particolare sistema di variabili, si può star sicuri che
le equazioni
h t h 2 ... ha.
A. . ' . Ò (q, ? 2 ... ¿ m , /q, Jiy ... h tJ )
V ig • • • ‘im ‘
seguitano a sussistere comunque si cambino le variabili.
Chiuderemo questo § con due esempi di tensori che si presen
tano assai frequentemente.
Consideriamo in primo luogo un operatore lineare
n
1
i cui coefficienti A i siano assegnate funzioni del posto. Trattiamo
N X
l’operatore come invariante. In tal caso, poiché le — sono covarianti,
òx L
i coefficienti A L risultano, per definizione, contravarianti, e debbono
quindi trasformarsi a norma delle [19'], risultandone per i coeffi
cienti trasformati le espressioni
n
1
come sarebbe facile verificare direttamente.
Consideriamo poi una forma differenziale quadratica
? =
U
.j a^ k itoci doCfe
che debba mantenersi invariante: i coefficienti a ik (da pensarsi in
generale funzioni del posto) saranno allora covarianti, e quindi le
loro formule di trasformazione saranno