— 256 —
trasformare nella [!'], vale a dire, si possono determinare le n
n (n + 1)
funzioni [2] in modo che siano soddisfatte le
equazioni
2
n
Qik v 2/v i i 2/v i k (b ^ — 1) 2, • • •> ^ )
[3]
ì
dove
[4]
* (cfr. Cap. Y, § 2, formula [3]).
Derivando covariantemente la [3], otteniamo
n
0 — -S'v (2/v li/ 2/v | k “f" 2/v | i 2/v I hi) •
1
Scriviamo anche le due equazioni che si ottengono da questa,
permutando ciclicamente gli indici i, le, l, cioè:
n
0 (2/vito 2/v 11 d - 2/v | k 2/vi i
ì
w
0 — -¿"v (2/vi¿/c 2/v i i + 2/v ; 12/v! ¿a-) •
Sommando le prime due delle equazioni ora scritte e sottraendo
la terza (ove si osservi che, in virtù della regola di commutazione, di
cui al § 6 del Cap. VII, e dell’annullarsi dei simboli di Riemann, le
derivate seconde sono permutabili) si ricava
n
Tenendo fìssi gli indici i, le, e facendo variare 1 da 1 ad n, questa
formula ci fornisce n equazioni lineari omogenee nelle n incognite
2/ v | ik (v = 1,2, ..., n) e il determinante del sistema è certo diverso da
zero, poiché è quello formato dalle y vìl , cioè è il determinante fun
zionale della trasformazione [2]: concludiamo dunque
[5]
(v, i, le = 1,2 , . . .,n) .