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da cui, per la [5'] del Cap. VI,
p' : = > (xo, x 1 = o
(i = 1, 2,. .., w) .
[2]
Sono queste le condizioni richieste. Vi si fanno apparire i mo
menti, .moltiplicando per u,* e sommando rispetto a i, con che si
ottiene
pk = Z n aik (X')/ X' = 0 ,
ì
e siccome, per il lemma di Bicci,
Oih (V)/ = (dik K)i,
si ha infine
Pk = , Xki X — 0
ì
{k = 1,2, ..., «) .
[2']
Un’altra particolarità notevole che può presentare una con
gruenza è quella di essere normale, cioè di essere costituita dalle
traiettorie ortogonali d’una famiglia di superfìcie. A questo propo
sito conviene notare come, data una famiglia di superfìcie, esiste
sempre una congruenza di curve che tagliano ad angolo retto tutte
le superfìcie della famiglia, e che si chiamano traiettorie ortogonali:
mentre non sempre esiste una famiglia di superfìcie, che taglino ad
angolo retto tutte le curve d’una congruenza. Ecco come lo si
mette in chiaro ( : ). Sia data dapprima una generica famiglia di super
fìcie, di equazione
f(x) — cost.
( J ) Ricordiamo per incidenza che già nel Cap. V, § 22 abbiamo riconosciuto resi
stenza delle direzioni normali alle famiglie di superficie coordinate x,\ — cost, caratte
rizzandone i rispettivi momenti. Si sarebbe potuto riportarsi a quelle indicazioni, osser
vando che qualsiasi famiglia di superficie f= cost si può sempre (con cambiamento di
variabili) far divenirle coordinata. La considerazione del testo ha il vantaggio di for
nire senz’altro l’espressione esplicita dei momenti spettanti alle direzioni normali,
quando l’equazione della famiglia è generica.
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