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Alle solite identità quadratiche si aggiungono qui'le condizioni
di ortogonalità delle congruenze: le une e le altre si compendiano
nella formula
[7]
la quale, se li = le, è la solita relazione tra parametri e momenti, e
se h — \=lc, esprime l’ortogonalità delle direzioni \ h e X*, cioè delle
congruenze (h) e (le).
Le [7] esjDrimono altresì la circostanza essenziale che gli n 2 para
metri X di un" 1 ennupla ortogonale sono complessivamente gli elementi
reciproci (in senso algebrico) degli n 2 momenti X^ della stessa ennu
pla, e inversamente (cfr. Cap. IY, § 6). Valgono quindi, assieme alle [7],
le formule equivalenti
n
Z h l-Mi X- 7
h i
(i,j = l,2,...,n).
[7']
Da queste, moltiplicando per Ojk e sommando rispetto a j, seguono
le notevoli espressioni
n
(t,fc = l,2,...,w)
tt’ik — ALt l'h\i Xft|fc
dei coefficienti del ds 2 mediante i momenti di una qualsiasi ennupla
ortogonale. Analogamente si ricava, moltiplicando le stesse [7'] per
a lk , sommando rispetto ad « e riponendo poi i per j,
ì
Un vettore /? della nostra V n è determinato, come sappiamo,
dalle sue componenti covarianti Ri o contravarianti R 1 : quando però
in V n è fissata una ennupla di congruenze, si può anche individuare
il vettore per mezzo delle sue n proiezioni sulle direzioni della ennupla
stessa, nel punto in cui si considera il vettore. La proiezione di R
nella direzione X h è, per definizione, l’invariante
c h — R x X/j,