Serie doppie di Fourier
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dalle disuguaglianze 0 < it < 5, 0 < t? < 5, segua W(it, v) < euv,
si ha
JjV(», V)
o o
È dunque, per p e v entrambi maggiori di un certo numero N,
*/) —$(«, y) I < 2e,
e ciò prova il teorema enunciato ( 1 ).
b) Se f(x, y) è una funzione integrabile e limitata nel
quadrato Q, in quasi-tutto Q si lia che, presi ad arbitrio due
numeri X e A, tali che 0 < X < A, il polinomio trigonometrico
di Fejér, a^ v (a?, y). tende a f(x, y), al tendere di p e di v a oo,
in modo che sia sempre X < p : v < A.
In primo luogo, se il punto (x, y) di Q è tale che, preso
ad arbitrio un p > 0 e minore di 1, si abbia, in esso,
U V
(3)
o o
per u e v positivi, tendenti a zero, in modo che sia sempre
p<u:v<Zl‘.p, dimostriamo che, presi ad arbitrio X e A, con
0<X<A, è v (x, y)~*0(x, y) per [iev tendenti aoo, in modo
che sia sempre X<p;v<A.
Infatti, dalla (2), si trae
0 0
con Ap >v -~ 0, per ^ | —oo, e tutto si riduce a studiare il com
portamento dell’integrale ora scritto.
Fissati X e A, con 0 < X < A, consideriamo un p positivo
e minore di 1. Per l’ipotesi ammessa relativamente al punto
( 4 ) Se la f(x, y) non soddisfa alla condizione (L), si ha a^vgc, y)—~ ®(x, y)
in quasi-tutti i punti (x, y) in cui vale la (1).
( 2 ) Qui supponiamo che la f(x, y) venga definita in tutto il piano (x, y)
per mezzo della solita doppia periodicità.
TONELLI
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