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come non sappiamo ancora se Tip. IV valga incondizionatamente per ogni coppia di
rette passanti pel punto X rispetto all’unità (SX) e alle unità infinite Q; ma finché
non dimostreremo questa proprietà intenderemo, quando parleremo di campi infinite
simi senz’altro, di riferirci sempre per ora a quelli del punto S che ancora per l’ip.
IV è un punto speciale rispetto agli altri punti.
Teor. V. Se clue punti qualunque B e C non determinano in senso asso
luto la retta non la determinano neppure in senso relativo all' unità (BC).
In ogni retta passante per B e C, B e C determinano segmenti uguali in
senso assoluto (oss. Il, 22; ip, III e teor. IV, 11). In una retta passante pel pun
to S consideriamo un segmento (SC')~(BC). Qualunque sia l’unità (SC), nel
campo di questa unità intorno ad S e relativamente ad essa vi sono rette di
stinte passanti per <5 (oss. I, 21 e ip. IV), e a maggior ragione distinte in sen
so assoluto (int. def, III e V, 58); esse passano dunque per C (oss. II, 22 e
teor. VI, 4). Per conseguenza S e C non determinano la retta rispetto all’u
nità (SC) (oss. I, 4), e perciò anche B e C relativamente all’unità (BC) (oss. II,
22, teor. VII, 4 ; ip. Ili e teor. I, 8).
Teor. VI. Due punti distinti qualunque della retta aperta, o appartenenti
ad un campo infinitesimo della retta chiusa rispetto all’ intera retta come unità,
determinano la retta in senso assoluto.
Soltanto due punti opposti in senso assoluto nel caso della retta chiusa
possono non determinare la retta.
Se i e Y sono i due punti dati, essi appartengono ad un campo finito
del punto S (teor. II, 22). Se essi non determinassero la retta in senso assoluto
non la determinerebbero neppure rispetto all’ unità (XY) (teor. V), il che è as
surdo (teor. I e II, 14).
Relativamente all’unità della stessa specie dell’intera retta (int. def. I,
94) sappiamo che due punti opposti possono non determinare la retta (teor. II,
14). Se due punti in senso assoluto non determinano la retta non possono ap
partenere ai campi infinitesimi di due punti A e B che non sono opposti ri
spetto all’unità suddetta, perchè per questi punti passerebbero più rette di
stinte anche rispetto a quella unità (teor. IV e V). Dunque se due punti in senso
assoluto non determinano la retta, essi devono essere nei campi infinitesimi
di A e A', essendo Á opposto di A. Supponiamo dunque che vi sia un punto
A" in un campo infinitesimo di ordine n intorno ad A' sulla retta, e differente
da A e che non determini con A la retta. Consideriamo il segmento (A"A"') —
(AA') nel verso A A" A' (int. d, 64); il punto A" appartiene al campo infini
tesimo dello stesso ordine intorno ad A, perchè (AA), (AA') differiscono di
un infinitesimo d’ordine n, e la differenza dei segmenti doppi è quindi un in
finitesimo dello stesso ordine, essendo essa doppia della differenza primitiva (int.
d, 104 e i, 82 e b', 86). Ma A e A" dovrebbero non determinare la retta (teor.
VI, 4 e oss. II, 22), il che per quanto si è dimostrato precedentemente è
assurdo.
Teor. VII. Punti distinti all’ infinito di una retta del campo finito danno
rette coincidenti col punto S rispetto all’ unità finita, purché nel caso della
1) Vedi teor. IX del 4. 31.