INTRODUZIONE
PRINCIPII FONDAMENTALI DELLE FORME
MATEMATICHE ASTRATTE
Capitolo I.
Nozioni e operazioni comuni.
§ L
Unità, e pluralità — Prima, e poi ~ Concetti e segni delle cose.
Operazioni del porre e dell’astrarre o del togliere.
1. Penso 1 ).
2. Penso una cosa o più cose 2 ).
Es. Il mio io è una cosa ; gli atti del peusiero, un giudizio, un raziocinio, gli
animali e le piante sono più cose.
3. Penso prima una cosa, poi una cosa.
Def. La cosa pensata prima nomino prima cosa, la cosa pensata poi (dopo)
nomino seconda cosa.
4. Def. Ciò che corrisponde nel pensiero ad una cosa si chiama idea, con
cetto o rappresentazione mentale della cosa 3 ).
5. Ind. Una o più cose o concetti si indicheranno con segni, ad es. con let
tere dell’alfabeto.
Def. Dico che questi segni rappresentano quelle cose, e che queste cose
corrispondono ai loro segni e sono rappresentate dai loro segni 4 ).
1) Con ciò esprimo la facoltà e l’atto del pensare.
2) Vedi oss. n. 8. Quando si pensa si pensa qualche cosa. Penso nessuna cosa, significa: non penso.
3) Noi non intendiamo di definire o di sottosegnare ogni espressione nuova della quale facciamo
uso nel discorso e tanto meno di definire ogni espressione mediante quelle che la precedono, ma sol
tanto sottosegniamo o definiamo i concetti e le operazioni che servono a stabilire i principi sulle
forme matematiche astratte. Dichiariamo inoltre una volta per sempre che ai vocaboli usati di mano
in mano nelle definizioni e nel discorso ne sostituiremo altri che esprimano i medesimi concetti senza
bisogno di avvertenza speciale, evitando però gli equivoci, e senza introdurre di nascosto concetti
che devono essere spiegati e definiti.
Osserviamo anche che le definizioni nominali, i concetti e le operazioni che mano mano spie
gheremo o definiremo hanno valore soltanto nei casi in cui le consideriamo; che se poi anche in altri
casi si usano per analogia le stesse denominazioni, ciò non significa che per i nuovi enti debbano
valere le stesse leggi e si debbano trovare nelle stesse condizioni degli enti prima definiti. E finché
questi nuovi enti non vengano considerati non occorre nemmeno tenerli presenti.
4) E chiaro che questa def. è indipendente dall’ordine in cui si possono considerare i segni che
rappresentano una cosa.