Italia a causa delle lunghe guerre e del particolare ordinamento
politico della Nazione, e nella Spagna dove la zona centrale si coprì
talmente di castelli da assumere da essi il nome di Castiglia; ed ivi
ancora oggi le cime montane o collinose sono coronate dai loto
ruderi ormai quasi sempre informi, ma pur sempre maestosi.
Questa particolare opera difensiva, cioè il castello, ebbe nella
Spagna un carattere architettonico proprio, nel quale, come si è
accennato, assai spesso si sente l’influetiza moresca; che dà origine
allo speciale tipo detto “ arabo-cristiano, o cristiano arabizzato, o
mozarabico, o mudejar ,,.
Dice lo scrittore D. Carlo Sartou Carreres ® che questo ingentis-
simo numero di castelli costituisce una chiara sintesi della vita spa-
gnuola dei secoli dal X al XVI, poichè essi erano suddivisi tra le due
grandi classi sociali, cioè le famiglie baronali e le numerose comunità
religiose, tutte sempre turbolente e in continua battaglia tra loro.
A causa del prolungarsi della lotta tra Arabi e Cristiani, assunsero
uno speciale sviluppo quei castelli che erano sede di ordini religioso-
militari, per i quali la chiesa costituiva, non solo spiritualmente ma
anche praticamente, il centro della difesa: si ebbero così parecchie
chiese-—castelli o chiese fortificate, come quelle conventuali dei ‘Tem-
plari (Monzon, Jarandilla, Mirabet, Ponferrada), quelle degli ordini
di Calatrava e di Santiago (Alcogniz, Ciudad Real, Martos, Velez,
Montacher e numerose altre); e sebbene l’ordine dei Templari fosse
abolito con bolla pontificia sin dal 1312, pure le filiali spagnuole
durarono ancora per parecchi anni, durante i quali i cavalieri del
Tempio si trasferirono nell’Ordine del Cristo.
da queste numerose costruzioni si trovano non rare tracce del
lavoro di artisti italiani. Nell’archivio della Corona di Aragona è un
documento che afferma la presenza di un maestro ingegnere chiamato
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