Manuel Maia, il Blasco lo sostituì in tale importante carica, sino
alla sua morte, della quale non si conosce la data.
Dei vatrìî rilievi da lui fatti esiste nell’archivio militare di Rio
de Janeiro una Pianta della Barra del Rio Grande di S. Pedro, ch’egli
eseguì nel 1752 insieme a Josè Custodio [Tav. LXXII].
Circa gli altri ingegneri italiani nominati innanzi come seguaci
del Blasco, cioè il Cavagna e il Galluzzi, il primo fu assunto in ser-
vizio nel 1750, come aiutante di fanteria in esercizio di ingegnere
e restò nel Brasile sino al 1762; poi rientrò in Portogallo, dove,
nominato capitano, venne destinato alla dipendenza del generale
Lencastro, che gli affidò la difesa della piazza di Valencia de Alcan-
tara in Estremadura, contro la quale avanzava una colonna nemica.
Mentre era ivi, le autorità superiori lo trasferirono ad altri compiti
e il suo generale levò le più alte proteste affermando che alla difesa
di quella fortezza “ molto conveniva il Cavagna come ingegnere
intelligente, valoroso e competente ,,. Di lui si conserva una carta
del 1763, la quale riporta la zona di confine tra la Galizia spagnuola
e la provincia di Tras os Montes e Oporto, con le trincee, le
ridotte costruite a nuovo e con il loro armamento; questo docu-
mento fa comprendere, ch’egli da Valencia fosse inviato al confine
del regno per sistemarvi la difesa. Due anni dopo egli fu promosso
sergente maggiore ed inviato a Rio de Janciro.®®
Il Galluzzi o Galluccio Enrico Antonio eta in Mantova allorchè
gli venne offerto di recarsi in America per il Portogallo; così si
assoldò nel 1750 e partì col Blasco. In America restò 16 anni, e
certamente con molta soddisfazione delle autotità, perchè nel 1764
rivestiva la carica di sergente maggiore. Morì in San Josè di
Macapà nel 1769, mentre attendeva a fortificare quella città. Esso
è molto lodato nei documenti che lo riguardano, e di lui si con-
servano parecchi lavori cartografici nell’archivio militare e alla
biblioteca nazionale di Rio de Janeiro.
”
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