specie di ispettorato generale, con di più l’incarico di servir di guida
agli ospiti illustri in visita all’ Osservatorio.
Innumerevoli gli studi e le ricerche astronomiche compiute dal
Mataldi, che rivelano le sue qualità di abilissimo e scrupoloso osser-
vatore. A lui si devono notevoli memorie sul movimento apparente
della Stella Polare, sui satelliti di Giove e sulle loro eclissi usate
per determinare le differenze fra i meridiani di Parigi e di Greenwich.
Osservò attentamente i passaggi di Venere del 1761 e del 1769, e ne
trasse conclusioni importanti in collaborazione con Cassini III e col
de Séjour. Nel 1772 fu il primo a scoprire le bianche calotte polari di
Matte, e ad emettere l’ipotesi che possano essere costituite da ammassi
di neve e di ghiaccio, opinione ripresa e ribadita dallo Herschel.
Negli ultimi anni della sua vita trasportò la sua abitazione in
una casa situata nelle immediate vicinanze dell’ Osservatorio, trasfor-
mandola in osservatorio privato, e fornendola di cannocchiali e
di strumenti, in buona parte da lui perfezionati. Chiuse la sua vita
a Parigi il 14 novembre 1788.
Non mancarono altri astronomi italiani i quali, nella seconda metà del
XVIII secolo, durante i loro più o meno lunghi soggiorni a Parigi, ven-
nero all’Osservatorio non per fugaci visite, ma per compiervi ricerche
ed osservazioni. Fra questi sono da ricordare: Antonio Rizzi-Zannoni,
Paolo Frisi, Giuseppe Ruggero Boscovich, Antonio Cagnoli, Giuseppe Piazzi.
Il padovano Antonio Rizzi-Zannoni (1730-1814) venne giovanissimo
in Francia ove si acquistò il titolo di ingegnere geografo. Fu poi in
Polonia, in Svezia, in Danimarca e indi in Germania. Aggregato all’eser-
cito prussiano fu fatto prigioniero dai francesi il 5 novembre 1757 alla
battaglia di Rossbach. Aveva allora appena ventisette anni e già go-
deva per i suoi lavori scientifici fama europea. Questa sua notorietà gli
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