CAPO VII
GIUSEPPE LUIGI LAGRANGE
UANDO, nel 1786, Giuseppe Luigi Lagrange giunse a Parigi
() per invito del governo di Luigi XVI, lo scienziato ita-
> A liano aveva già acquistata fama europea, non solo come
| “matematico eccelso, ma come astronomo e fisico.
Figlio del tesoriere del Re di Sardegna, era nato a Torino il
25 gennaio 1736. Nel Collegio di Tortino, ove lo aveva posto il
padre, già a sedici anni rivelava le sue eccezionali disposizioni
per la matematica, tanto che i suoi stessi professori lo conside-
ravano quasi un maestro. Furono essi a proporlo a professore della
Scuola di Artiglieria, benchè il giovane avesse raggiunto appena i
diciotto anni.
Nel 1756 fondava, assieme ai suoi amici e coetanei Gian Francesco
Cigna (1734-90) e il conte Angelo Saluzzo (1734-1810), la « Società
filosofica matematica », che divenne in breve centro di studi e di
ricerche. À riconoscimento dell’opera svolta dai suoi soci ebbe infatti
nel 1783 il diritto di fregiarsi del titolo di Società Reale; Vittorio
Amedeo III la trasformò nella tuttora attivissima R. Accademia
delle Scienze di Torino. Ad iniziare questa lunga e fruttuosa vita
della società scientifica, ebbe capitale importanza la pubblicazione,
intrapresa nel 1759, della « Miscellanea ‘Taurinensis », destinata a
divulgare le memorie lette dai soci durante le loro periodiche
adunanze. Questa raccolta, specialmente per l’attiva collaborazione
del Lagrange, non tardò ad attirare l’attenzione degli scienziati non
solo italiani, ma anche stranieri, dando origine a frequenti scambi
epistolari fra questi ed il giovane matematico piemontese. Serrata
divenne specialmente la sua corrispondenza con due fra i più noti
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