‘0po pensare che i Romani, come i Greci, conoscessero la pittura
o a fresco, la tomoypuoia, diversa dalla mvaxoypagix. Nel re-
‘O era scritto dell’anno 337 diretto ai vicari dell’Impero, Costantino
ripete la designazione di Diocleziano dei nomi degli operai
Fig. 173 — Roma. Sarcofago di Elena madre di Costantino. Museo Vaticano
addetti alla fabbrica di edificî, e concede loro privilegi, che
Valentiniano, in un rescritto del 374, più largamente dispensa.
Poco sappiamo delle tavole, delle tele, della tecnica usata
dagli artisti ne’ bassi tempi. Possiamo ritenere però da pa-
- recchi indizi che in quell’età si venisse determinando il sim-
bolismo del colore. Il bianco, che è la #7nciura veritatis,"
leggio veste il Cristo, i santi e gli angioli: tutti i raggi luminosi si
- raccolgono per dare al Cristo sul Tabor e innanzi a Pilato
la veste dei gigli; per ammantar di candore i vegliardi della
I SAN CLEMENTE ALESSANDRINO, Pedag.; 1,, 115; Ci 10.