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imagine del santo martire ferito da innumerevoli piaghe
fattegli con lo stilo da’ suoi tristi scolari:
Erexi ad coelum faciem, stetit obvia contra
Fucis colorum picta imago martyris
Plagas mille gerens, totus lacerata per artus
Ruptam minutis praeferens punctlis cutem.
Descrivendo l’effigie del martire, Prudenzio si abban-
donò alla sua fantasia così come vuole il’ Miintz?* O già,
‘innap”
strato i]
Fig. 192 — Roma. Museo del Laterano (n. 198)
avanzando il tempo, diveniva possibile all’arte di figurare non
con sole parole le scene di sangue e di morte? Certo è che
in Occidente il martire non è ritratto, per quanto ci è noto,
neppure nella prima metà del Vv secolo. sotto a’ flagelli, lace-
1a rato dai graffî di ferro, divorato dalle faci ardenti. Sisto III
(anni 432-440), come cC’insegna la iscrizione che si leggeva
1 Cfr. nella Encyclopédie des Sciences religieuses, tomo X, articolo Peinture et Îco-
nographie chrétiennes, pag. 386. Paris, 1881.