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rappresentavano tutta la natura, gli uomini, gli animali, gli
alberi, la guerra, i combattimenti, i flutti di sangue »;* e
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Fig. 196 — Ravenna. Santa Maria in Porto Fuori
Trna del Beato Pietro degli Onesti
San Gregorio di Nissa descrive le pitture in onore di San Teo-
doro: la sua resistenza, i suoi patimenti, le violenze de’ suoi
selvaggi tiranni, la fornace ardente, la fine felice dell’atleta
e la forma umana del Cristo che presiede alle prove gloriose.
« La sua pittura è come un libro vivente; egli ha reso le
lotte e i tormenti del martire, e ha il tempio adorno come
prato dolce e fiorito ».*
La più importante testimonianza sulla rappresentazione
del martirio e della morte di beati in Oriente è stata rac-
colta dal Bayet, in un sermone di Sant’Asterio d’Amasea.
È una descrizione delle pitture che ritrassero il supplizio di
Sant’Eufemia. « Il giudice, seduto sul seggio, guarda la ver-
gine con aria feroce. L’arte difatti, quando vuole, sa dipin-
gere la collera, anche sopra una materia inanimata. Da presso
sono i satelliti, la folla dei soldati, gli scriba con le tavolette
e lo stilo. Uno di essi sospende di scrivere e si volge viva-
cemente alla vergine, come se le ordinasse di rispondere a
si t Hom. in Ps. IV.
2 Orat. in S. Theodorum (MIGNE, tomo III, pag. 738 e segg.).
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