Full text: Dai primordi dell'arte cristiana al tempo di Giustiniano (1)

_ = 212 5) i 
= è ; Sl . . è ; A 
vermiculatum,;* ora a pezzi di marmo piano, multicolori, 
tagliati in modo da seguire i contorni di un disegno a figure, 
* , . . . . e 
e questo è l’opaus sectile, di cui abbiamo già parlato. * I mu- 
saici cristiani si formarono di cubi più grandi di quelli dei 
musaici pagani, e più specialmente di cubi vitrei. Nel vetro 
sì chiusero anche foglie d’oro su fondi rossi, per ottenere 
una riflessione intensa dell’aureo splendore, perchè la luce 
bianca cadendo sulla foglia d’oro non è interamente riflessa 
dalla superficie, e viene rianimata dal rosso sottostante. Vinto 
così il dannoso effetto, le tessere di vetro trasparenti, opa- 
line, si ebbero un fondo opaco, generalmente rosso. In: tal 
modo il musaico, ne’ giorni del cristianesimo trionfante, si 
collegò all’architettura, ornò le arcate trionfali delle basiliche, 
le volte e le cupole dei mausolei, divenne l’apparato sacer- 
dotale della Chiesa. 
Il più bel saggio de’ musaici del secolo IV in pubblici 
edificî si vede nel mausoleo detto di Santa Costanza o anche 
tempio. di Bacco, per le scene di vendemmia rappresentate 
nelle volte e nel grande sarcofago che vi era collocato, oggi 
nel Museo del Vaticano. Vi furono sepolte Elena e Costantina 
sua sorella, figlie di Costantino Magno. I musaici riprodu- 
cono motivi comuni all’arte pagana: nelle volticelle, Psiche, 
l’Amore, fanciulli vendemmiatori, tigri, vasi, corni da caccia e 
bacchiche reminiscenze (figg. 99 e 100), ma senza traccia di de- 
lirî bacchici; nelle nicchie il signum Christi, il monogramma 
di Costantino entro un cerchio fra le stelle.î Pure, i musaici col 
I AUGUSTIN.,; De Ord., 15:15 2 ‘vol. 1, pag. 235, Bened.): « Sed hoc pacto si quis tam 
minutum cerneret, ut in vermiculato pavimento nihil ultra unius tessellae modulum 
acies ejus valeret ambire, vituperaret artificem velut ordinationis et compositionis igna- 
rum, eo quod varietatem lapillorum perturbatam putaret, a quo illa emblemata in unius 
pulcritudinis facem congruentia simul cerni collustrarique non possent ». 
2 CASSIODORO, in Var., I, 6, così ne discorre: « De urbe nobis marmorarios peritis- 
simos destinetis, qui eximie divisa conjungant et venis concludentibus illigata natura- 
lem faciem laudabiliter meliantur. De arte veniat quod vincat naturam: discolora crusta 
marmorum gratissima picturarum varietate texantur ». 
3 Bibliografia sui musaici di Roma: 
CiAmMPINI, Vetera monimenta, Roma, 1690-1699; FURIETTI, De musivis, Roma, 1752; 
FONTANA, Basiliche romane, Roma, 1811; HAAS, Ueber Mosaikmalerei, in Mitt. d. k. k. 
Centralkomm., Wien, 1859; VITET, Etudes sur l’'histoire de l’art, in Journal des savants, 
1862-1863; BARBET DE JoNY, Les mosaiques chrétiennes des basiligues, Paris, 1862; 
i (>
	        
Waiting...

Note to user

Dear user,

In response to current developments in the web technology used by the Goobi viewer, the software no longer supports your browser.

Please use one of the following browsers to display this page correctly.

Thank you.