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Il terzo miniatore, a cominciare dalla pittura della morte
di Didone (26), cerca la simmetria, ‘l’ordine, e dispone con
ogni cura le composizioni entro stanze a lacunari, in pro-
spettiva disegnata intorno all’asse mediano del dipinto. Le
sue figure dalle teste tondeggianti, dal pieno modellato,
lasciano scorgere lo studio de’ rilievi scultorî; e certamente
da. una statua egli ricava l’immagine di Nettuno col piede
sinistro sopra un masso e la mano destra appoggiata al
tridente come ad un'’asta. Gli appartengono le illustrazioni
26, 27,1 28, 20,30; 314 32, 40; 41: 425 43» ddr: 40: In tutte
queste scene, che Pierre de Nolhac suppose d’un minia-
tore inferiore a quello delle Georgiche, noi troviamo la mano
medesima di questo maestro. Si confronti ad esempio il Sa-
crificio d’ Enea e della Sibilla (32) con la scena de’ Ciclopi (7):
entrambe le rappresentazioni hanno grande raffinatezza di
luci rosee e di forme color di viola; nella prima si co-
prono di questa tinta l’agnello sgozzato da Enea, la clamide
di questo, la galla della Sibilla, i tori dalle lunate corna
(fig. 128); nella seconda, i sassi ad arco dell’antro de’ Ci-
clopi e la base su cui siede uno di essi. Mentre nelle prime
miniature dell’Aneide l’indaco colora, ad esempio nella scena
di Laocoonte, il mare, i serpenti che lo traversano e che
cingono il corpo del sacerdote, le case, il tempio, le are, la
scure del popa e il drappo che gli è cinto a mezzo il corpo,
nel miniatore delle Georgiche e in quello dell’ Eneide, dalla
pittura 26 in seguito, il colore di convenzione è di un de-
licatissimo violetto. Anche il sole che illumina il paese, dove
i pastori abbeverano il gregge ne’ canali d’elce (5), manda
fasci di raggi violacei listati d’oro; e la sua faccia e i ca-
pelli e il nimbo si tingono di quel colore preferito. Tutte
le scene di questo miniatore sono chiare, dolci e liete.
E in tutte vi è un grande talento decorativo, che manca
nelle altre del codice e si rileva anche nella pittura dei
marmi di lievi tinte azzurrine e trasparenti. Qui è il tem-
pio (fig. 127) decorato di festoni di fiori (31), lì i quattro