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l’Evangelo. Le pieghe del
i manto celeste della don-
ni na, la quale del resto non
i è senza una certa gran-
i diosità, sono appena se-
- gnate colnero, senza alcun
passaggio tra le ombre e
la luce. La rappresenta-
zione può dirsi tipica di
quelle tanto usitate dagli
evangelisti nel medio evo,
curvi, meditabondi, in atto
di scrivere, ispirati, sul li-
bro degli Evangeli.
Un'altra Bibbia attri-
buita all’arte occidentale
del VI e VII secolo è il
Pentateuco di Ashburn-
ham, '* proveniente da
un monastero di Tours.
Esso non rispecchia, se-
condo lo Springer, i ca-
ratteri, le forme antiche
del gruppo di rappresen-
tazioni della Genesi, quali
vediamo nelle Bibbie di
Vienna e di Cotton; ma
Wi . pai, ai Fig. 349 — Firenze. Museo Nazionale
p > SS 1Spira a Criteri didattici, Frammento di dittico del console Basilio
O è è è (anno 541, Costantinopoli)
piuttosto che a principî
i estetici. Pare allo Springer una cronaca figurata scritta e
tto- illustrata lontano da centri di civiltà: poche sono le tracce
della vita antica e dell’amore per la natura, mentre si vedono
Ì; LO, v, Gua E The Miniatures of the Ashburnham Pentateuch, London, 18383;
: A. SPRINGER, Die Genesisbilder in der Kunst des friih. Mittelalters mit besonderer Riick-
i sicht auf den Ashburnham-Pentateuch (Abhandlungen der phil.-hist. Classe der kònigl.
a séàchsischen Gesellschaft der Wissenschaft, vol. IV, Leipzig, 1884).