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stessa stoffa orientale, certo antichissima, son quelli rettan-
golari che foderano le antine della confessione nella faccia
posteriore dell’altare d’oro del-
la basilica di S. Ambrogio a Mi-
lano (figg. 352 e 353), che ben
si potrebbero ricostruire per
mezzo dell’altro frammento, af.
fatto simile e più completo, rin-
venuto nell’arca di S. Cuniberto
a Colonia.' È evidente la rela-
zione della stoffa con altre di
origine orientale. Quella dianzi
citata, già pubblicata da Cahier
e Martin, ha nella zona che vol-
gesi tra i due circoli concentrici
intorno al medaglione una serie
ripetuta di figure a cuori con
tagli arcuati nel mezzo, i quali
formano come un grosso 3, e
due appendici terminate a fo-
glie lanceolate, che talora sem-
brano due Ancore simmetrica-
mente disposte a destra e a
sinistra in basso dei cuori. Tali
i contorni dei medaglioni nella
Fig. 362 — Parigi. Museo di Cluny stoffa picta che servì forse per
Stetuerta tdi una iMenade la trabea d’un imperatore o di
(da una cattedra antica)
un console, e altrettali quelli
nel tessuto del pallio di Sant'Ambrogio, e in un altro di cui si
vede un frammento nel South Kensington Museum a Lon-
dra (583 -’93), con due arcieri nel centro del medaglione.
I cavalieri figurati nella stoffa del pallio ambrosiano, col
grande arco di corna, di cui parecchi popoli dell’Asia fanno
IT A. VENTURI, Stoffa del pallio ambrosiano (Le Gallerie nazionali italiane, IV, 1899).
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