Full text: L' arte romanica (3)

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si conserva un sarcofago simile a quello della Contessa Bea- 
trice; e il Dionisos del vaso greco l’abbiamo già veduto ri- 
prodotto ignudo nel bocciuolo del candelabro del Museo di 
Napoli, insieme con una figura di naiade vista di tergo, e 
con un efebo dalla clamide a lunghe pieghe trasversali. Quel 
bocciuolo di candelabro e l’altro della Cappella Palatina, in 
Palermo, dimostrano alla pari delle sculture di Niccola uno 
stesso metodo, una medesima tendenza, lo stesso rinnova- 
mento dell’arte antica. Non rattenuto da schemi iconografici, 
sciolto dai vincoli chiesastici, Niccola d’Apulia all’esterno 
del battistero fece rifiorire le forme italo-greche e romane, 
mentre stampò costumi e uomini del suo tempo, or met- 
tendo un turbante a un busto aureliano, ora trattando anche 
per masse le chiome di figure che con i grandi occhi scop- 
pianti fuori dalle orbite guardano innanzi a sè; ora renden- 
doci tipi di gaudenti, di cortigiani superbi, di uomini di 
scienza solenni (fig. 888), di vecchi austeri che sembran muo- 
vere rampogne, di orientali, di donne rubiconde, ecc. 
Il mondo di Niccola d’Apulia è lì come sopra un gran 
ponte gettato tra l’antichità e l’evo moderno. 
Quand’ebbe finita co’ suoi seguaci la grand’opera nel 
primo piano del battistero e si preparava a scolpirne il pul- 
pito, che reca la data 1260, egli ebbe forse la cittadinanza 
pisana, o si nominò pisano nel suo teatro di gloria." La sua 
origine toscana fu sostenuta dal Milanesi, i cui ragionamenti 
sembrarono bastevoli a dare alla Toscana così gran figlio, e 
a distruggere le parole di un documento Senese relativo a 
! Su Niccola scrissero, assegnandogli l’Aputia per patria, CRowE e CAVALCASELLE, 
FORSTER, HERMANN GRIMM, Ueber Kunst und Kiinstler, 1, 1865; LUBKE, SPRINGER, SA- 
LAZARO, FREY, CARABELLESE ; VENTURI, /7 genio di Niccola Pisano, in Rivista d’Italia, 1898: 
BERTAUX, Magister Nicholaus Pietri de Apulia, in Annales internationales d’histoire, 
Paris, 1902. 
Insistettero per dare a Niccola per patria la Toscana: SEMPER, in Zeitscrift f. bila. 
Kunst., V, 224, e VI, 295; HETTNER, Zlalienische Studien (Braunschweig, 1879); SCHNAASE, 
in Zeitschrift f. bild. Kunst., V, 67; DOBBERT, Ueber den Stil Niccola Pisano’s und dessen 
Ursprung, Munich, 1873; MILANESI, Documenti per la storia dell'arte senese, I, Siena, 
1854-1856 ; DoOHME, SCHMARZOW, S. Martin von Lucca, Berlin, 1890; Miintz, Les preé- 
Curseurs de la Renaissance; PERKINS, BODE. ecc.
	        
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