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si conserva un sarcofago simile a quello della Contessa Bea-
trice; e il Dionisos del vaso greco l’abbiamo già veduto ri-
prodotto ignudo nel bocciuolo del candelabro del Museo di
Napoli, insieme con una figura di naiade vista di tergo, e
con un efebo dalla clamide a lunghe pieghe trasversali. Quel
bocciuolo di candelabro e l’altro della Cappella Palatina, in
Palermo, dimostrano alla pari delle sculture di Niccola uno
stesso metodo, una medesima tendenza, lo stesso rinnova-
mento dell’arte antica. Non rattenuto da schemi iconografici,
sciolto dai vincoli chiesastici, Niccola d’Apulia all’esterno
del battistero fece rifiorire le forme italo-greche e romane,
mentre stampò costumi e uomini del suo tempo, or met-
tendo un turbante a un busto aureliano, ora trattando anche
per masse le chiome di figure che con i grandi occhi scop-
pianti fuori dalle orbite guardano innanzi a sè; ora renden-
doci tipi di gaudenti, di cortigiani superbi, di uomini di
scienza solenni (fig. 888), di vecchi austeri che sembran muo-
vere rampogne, di orientali, di donne rubiconde, ecc.
Il mondo di Niccola d’Apulia è lì come sopra un gran
ponte gettato tra l’antichità e l’evo moderno.
Quand’ebbe finita co’ suoi seguaci la grand’opera nel
primo piano del battistero e si preparava a scolpirne il pul-
pito, che reca la data 1260, egli ebbe forse la cittadinanza
pisana, o si nominò pisano nel suo teatro di gloria." La sua
origine toscana fu sostenuta dal Milanesi, i cui ragionamenti
sembrarono bastevoli a dare alla Toscana così gran figlio, e
a distruggere le parole di un documento Senese relativo a
! Su Niccola scrissero, assegnandogli l’Aputia per patria, CRowE e CAVALCASELLE,
FORSTER, HERMANN GRIMM, Ueber Kunst und Kiinstler, 1, 1865; LUBKE, SPRINGER, SA-
LAZARO, FREY, CARABELLESE ; VENTURI, /7 genio di Niccola Pisano, in Rivista d’Italia, 1898:
BERTAUX, Magister Nicholaus Pietri de Apulia, in Annales internationales d’histoire,
Paris, 1902.
Insistettero per dare a Niccola per patria la Toscana: SEMPER, in Zeitscrift f. bila.
Kunst., V, 224, e VI, 295; HETTNER, Zlalienische Studien (Braunschweig, 1879); SCHNAASE,
in Zeitschrift f. bild. Kunst., V, 67; DOBBERT, Ueber den Stil Niccola Pisano’s und dessen
Ursprung, Munich, 1873; MILANESI, Documenti per la storia dell'arte senese, I, Siena,
1854-1856 ; DoOHME, SCHMARZOW, S. Martin von Lucca, Berlin, 1890; Miintz, Les preé-
Curseurs de la Renaissance; PERKINS, BODE. ecc.