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La grande composizione (fig. 73, 74) ha singolar movimento.
Gli apostoli si stringono intorno al letto funerario di Maria con
atteggiamenti pieni di dolore: uno si porta la mano al volto,
un altro con la testa china incrocia le braccia, un terzo tiene
le mani presso il capo venerato della Vergine: sono tutti sor-
prendenti nella loro semplicità, nell’ingenuità sincera. Nè meno
sorprendente è la Vergine, che si sveglia ringiovanita, rinata
alla vita e alla luce, portata in cielo dagli angioli, i quali le
spargono intorno nubi d’incenso. Solenni sonoi patriarchi che
in lunga schiera assistono al trionfo della Vergine, con i loro
rotuli spiegati, con atteggiamenti caratteristici, mosse varie e
animate. Siamo ben lontani dalle file di figure rigide, mono-
tone, appiccicate ai fondi, compassate. Qua un patriarca me-
dita con la testa poggiata alla mano, o con essa si stringe
il mento; 1à due patriarchi ragionano insieme, ed altri con
le teste accostate che spingono innanzi lieto e maravigliato
lo sguardo sorpreso. Sono in gran parte barbati, ma vi sono
Booz ed altri imberbi; tutti seggono di séguito sopra un
lungo banco, ma chi accavalca le gambe e chi si piega di tre
quarti a destra o a sinistra; e i manti variamente si drappeg-
giano e avvolgono i personaggi e cadono variamente.
L’artista ha dato alle figure i loro caratteri essenziali
rappresentandole nel modo che il soggetto si delineava spon-
taneo alla sua mente, con semplicità e con la massima conve-
nienza religiosa. Sembra aver sentito nell’anima la legge che
Leonardo bandì quasi tre secoli dopo: « Non fare mai le teste
diritte sopra le spalle, ma voltate in traverso, a destra o a
sinistra, ancorchè esse guardino in su o in giù, perchè gli è
necessario fare i lor moti che mostrino vivacità desta e non
addormentata ».
La grande composizione è dello stesso scultore delle fac-
ciate, un borgognone di grande valore, non un comacino,
come è stato detto sin qui; e che sia il medesimo si rico-
nosce non solo dal riscontro delle figure, ma anche per il bel
gotico francese de’ capitelli del tramezzo, in cui le foglie