Full text: L' arte romanica (3)

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forme indigene e straniere, ed è perfetto nella tecnica della PI? 
costruzione. * - 
L’importazione delle forme francesi in Piemonte, nel bu 
Monferrato e nella Liguria è dimostrata anche dalla scul- e 
tura e dalla pittura, da tutte le arti, che ne lasciarono i Ie 
contrassegni in queste regioni sino al fiorente Rinascimento. not 
Nel Museo Civico di Torino, oltre ai frammenti accennati, nn 
ve ne sono altri caratteristici dell’arte oltra montana: un ca- Del 
pitello (fig. 81); una lunetta proveniente dalla badia della 
Novalesa, assegnata al secolo xI, certo del xII {fig. 82); il 
frammento del secolo xIII di un gruppo della Madonna col 
Bambino (n. 3383); infine diversi rilievi (n. 665-671), indicati 
come d’arte toscana e della fine del secolo XIV, mentre sono 
francesi del XIII inoltrato. 
L’architettura veneziana nel secolo XI segnò ia grande 
fioritura vitale della potente Repubblica, che, in frequente 
contatto con l’arte dell’Impero bizantino, si acconciò all’orien- 
tale, senza dimenticare però molte forme de’ bassi tempi vis- 
sute a Ravenna e nell’Istria, e accogliendone anche di nuove 
venute di Lombardia per la via di Verona. 
La chiesa di San Giovanni Decollato, a Venezia, sorta 
nel 1007; la cattedrale di Torcello, rinnovata dal doge Pietro 
Orseolo nel 1008, quando Orso suo figlio ne fu eletto vescovo; 
il duomo di Caorle, costruito nel 1038, con caratteri essenzial- 
mente bizantini’ e con il campanile cilindrico — secondo gli - 
antichi di Ravenna, però col culmine a cono — sono i primi ci 
saggi del rinnovamento artistico nel Veneto. Con essi può ci- 
tarsi la chiesa della badia benedettina della Pomposa, rinnovata 
in parte nel 1036, data che si legge nel pavimento a musaico 
(MXXXVI *& VII MAII DEDICATA), e fornita di un portico 
I STIEHL, op. cit. - 
2 CATTANEO, op. cit. 
e
	        
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