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dere due monumenti insigni, l’uno a Civate e l’altro a Chiara pa
valle. San Pietro di Civate, chiesa di monaci benedettini, ha il or
battistero incompiuto, preparato per esser coperto di volta; ner
la chiesa è costituita d’una sala lunga metri 21.16 e larga 8, , _
coperta a travature, terminata da due emicicli, quello a ovest |
volto ad abside, l’altro a est traforato dalla porta e con due _
nicchie laterali.* Sotto l’estremità orientale si stende la cripta peas
spartita da sei colonne in tre navi. La chiesa, rimaneggiata i
così come al presente si vede, risale al tempo della costruzione i
del ciborio e delle decorazioni dipinte e in istucco che ne ador- e
nano l’interno e la confessione, cioè alla fine del secolo XII. Si
Tutte le sculture e le pitture sono di tarda maniera bizan- i
tina: sulle facce della cuspide del ciborio si vede la Croci- o
fissione, col sole e la luna, il Cristo con breve drappo ai fian- -
chi, Maria e Giovanni; le pie donne al sepolcro; Gesù che dà i
le chiavi a Pietro e il libro della legge a Paolo; Cristo in
gloria, entro una mandorla, sostenuto da angioli. Nella cripta, »
la Presentazione del Bambino al tempio e, dietro Anna la i
profetessa, la veduta d’un edificio bizantino; il Transito di
Maria; la Crocifissione con Maria e Giovanni, il portalancia LAI
e il portaspugna. Nel Transito la Vergine si vede stesa nel i
letto con gli apostoli intorno, mentre arriva a benedirla Gesù si
con un corteo d’angioli volanti, e l’anima di lei, in forma di una !
testa nimbata deposta nel seno di un drappo, è portata in cielo :
da due angioli. La scultura è notevole per l’espressione del por
dolore nelle labbra contratte degli apostoli, e per il rigoglio -
delle forme decorative, quale si vede in Sant'Ambrogio, nei ma
capitelli con i simboli degli evangelisti di quel presbiterio, i
e nelle decorazioni del ciborio ambrosiano. far
La chiesa abbaziale di Chiaravalle, principiata intorno al- i
l’anno’ 1135, fu consacrata nel 1221, come ne fa fede un’ iscri-
zione conservata ancora nel chiostro, riportata nel volume IV
delle Antichità longobarde-milanesi.* La chiesa è a tre navate,
I Cfr. tav. XIX del DARTEIN, op. cit.
2 Milano, 1793.
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