Full text: L' arte romanica (3)

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lenzuolo, salì sul cavallo, e immediatamente sparì senza che O 
ritornasse più. Ma anche adesso va cacciando per le selve i | 
le ninfe ». I rilievi però, come nota il Novati, non concor- I 
dano con questa narrazione; perchè il cronista tace affatto i 
del cervo, e la figura che sta sulla porta dell’edificio non ha Dee 
corna, ali, coda, viso mostruoso, piedi artigliati che lo faccian per 
riconoscere per il diavolo; e l’arma che tiene nella sinistra 
non è nè forca, nè tridente, nè ronciglio, ma un’asta, una 
specie di spiedo da caccia; e l’edificio all’ingresso del quale 
sta il presunto demone ha un aspetto di palazzo merlato, con 
una porta di buona architettura, non corrispondente alla con- 
sueta rappresentazione dell’ingresso dell’Averno. Per queste 
ed altre ragioni il Novati pensa che Niccolò scultore, ricordato 
sui quei bassorilievi così: 
HIC EXEMPLVM TRAI POSSVNT_ LAVDES NICOLAI 
abbia ricopiato un esemplare più antico già esistente in San 
Zeno, il quale, ridotto a mal partito dal tempo e dagli uomini, 
si volle far riprodurre come cara memoria cittadina dall’ar- 
tista famoso chiamato ad abbellire la veneranda basilica. 
A noi sembra però che Niccolò s’ispirasse alle rappresen- 
tazioni di caccia, consuete, come abbiamo già detto, sulle cat- 
tedrali romaniche, e ne adattasse in qualche modo una al 
racconto leggendario. Anche le scene che fanno riscontro a 
questa della caccia teodoriciana, e cioè i due rilievi, in basso, a 
a sinistra della porta regia, esprimenti il combattimento di 
due cavalieri e di due fanti, potrebbero corrispondere ad altra 
leggenda, a quella che narra come Teodorico, pensando di a! 
cacciar d’Italia Alboino, re di Verona, e, preparato all’offesa, 
trattasse di decider la guerra con un duello; e allora, per non 
avventurare ogni cosa all’esito di quel combattimento, i Pa- 
vesi vestissero delle armi reali un suddiacono, che, presenta- 
tosi, fu gettato da cavallo con la lancia da Alboino,. 
Nel portico di San Zeno sono le rappresentazioni dei mesi: 
Gennaio si scalda alla vampa del focolare; Febbraio pota le
	        
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