Full text: L' arte romanica (3)

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Egitto, de’ grandi profeti del battistero, della regina Saba 
e di Salomone, degli angioli policromi, di Davide con i.Cori, 
del Cristo in gloria e dell’Annunziazione nel battistero stesso, 
del Redentore nell’abside di San Donnino, del martirio di 
Sant’Andrea, de’ frammenti del Museo Lapidario a Vercelli, 
infine con la statua di Oldrado da Tresseno. 
Un maestro che ricorda l’Antelami, benchè da lontano, 
lavora a Santa Giustina di Padova nel timpano (fig. 326) 
sovrastante a una porta, ora nella sagrestia di quella chiesa 
e nell’architrave della porta stessa, pure divelto dal suo luogo 
originario, ove si vedono con figure incassate entro una 
nicchia rettangolare l’Annunziazione, la Visitazione, la Nati- 
vità e l’Adorazione de’ Magi (fig. 327). Il timpano dovette 
essere sulla porta del convento di Santa Giustina, poichè la 
santa è in atto di stendere una coppa all’uno e all’altro di 
due fedeli inginocchiati presso a lei. * Esso e l’architrave, 
pur avendo relazioni generali con l’arte dell’Antelami, hanno 
caratteri differenti in quel certo che di calligrafico nella di- 
stribuzione de’fasci di pieghe, le quali nel cadere a terra 
s’inarcano, anche nelle linee delle figure tirate col filo a 
piombo, e infine nell’aspetto esotico delle sculture, senza 
quegli accenti di realtà e quella vivezza di movimento che 
distinguono l’Antelami. 
Maggiori relazioni rivela un maestro che lavorò a Forlì 
nella chiesa di San Mercuriale, ° ricostruita più volte, in 
seguito a incendî, e specialmente dopo quello dell’anno 1173, 
che distrusse anche parte della città. Nel timpano spro- 
fondato della sua porta maggiore vedesi un altorilievo rap- 
presentante l’Adorazione dei Magi, e i Magi stessi avvisati 
in sogno dall’angiolo di non tornare da Erode (fig. 328). 
La ingenua semplicità della scultura maraviglia. Uno dei 
I Hans v. d. Gabelentz (op. cit.) associa questi rilievi al gruppo de’ Re Magi, a 
quello di Santa Maria della Salute, di cui parleremo in seguito, e all’altro dell’Antelami 
nel timpano d’una porta del battistero di Parma. Le relazioni sono poche e assai discutibili. 
2 A VENTURI, Lo Scultore romanico del San Mercuriale di Forlì, ne L’Arte, 1898.
	        
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