Full text: L' arte romanica (3)

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di piccole perle e da una serie di foglie trilobate; nei quattro 
angoli, i simboli degli evangelisti rilevati sul campo della 
lamina a reticolato; ne’ margini, una fascia con perline e 
foglie. Questa decorazione si ripete nel contorno della .co- 
perta posteriore, dove pure il campo del rettangolo è a rete, 
come in un reliquiario bizantino nel tesoro di San Marco," 
ma qui con puntolini tra i rombi risultanti dall’interseca- 
zione delle linee. Nella faccia della coperta posteriore è la 
Crocifissione, in una forma propria della seconda metà del 
secolo XII, alla quale appartiene pure il codice miniato.” 
Che la coperta sia sincrona al codice, risulta per via di 
confronti, non solo con la scultura contemporanea, ma anche 
col lezionario, n. 72, nell’archivio di San Gaudenzio di Novara, 
dove è pure nella coperta anteriore il Crocifisso, e nella poste- 
riore il Cristo tra i simboli evangelici, di un’estrema rozzezza 
propria degl’incunabuli dell’arte alla fine del secolo XI. 
Una cassetta romanica, ad Arbe, in Dalmazia, contenente 
le reliquie di San Cristoforo, è degna infine di menzione.’ Sul 
coperchio, il Cristo in trono, l’aquila e il leone; San Giovanni 
Battista con l’aquila e il monogramma; San ,Cristoforo in 
mantello reale, coi donatori ai piedi; la mano divina e un 
angelo col libro degli Evangeli. In una faccia dell’arca, il re 
ordina e il saettatore lancia le frecce, che Dio trattiene e fa 
cadere al suolo, lasciando il santo slegato dal tronco cui era 
affisso; in un’altra, la decapitazione di Cristoforo (fig. 386); 
nella terza, tre santi con rotulo nelle mani; nella quarta, tre 
sante, due con una croce. Un altro reliquiario, non costruito 
così fortemente su modelli romani nel secolo XII, ma con 
forme allungate, indebolite, arcuantisi, del principio del XIII, 
si vede nel tesoro del duomo di Zara (fig. 387 e 388), insieme 
con due altri in forma di braccio terminate dalla mano benedi- 
cente, l’uno con fili aggirati fittamente e con castoni di gemme 
I Vol. IL, pag. 655, f. 481. 
2 CESARI, Saggio storico artistico: Nonantola. Modena, 1901. 
3 R. EITELBERGER, Die Mittelalterlichen Kunstdenkmile. Dalmatiens, pag. 150.
	        
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