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toni, si formarono le congiunzioni con maggiore ordine, cor- E
reggendo la varia larghezza ch’ebbero nei più antichi edificî, par
e otturandole, ora col riempirle di calcestruzzo, ora premendo ui
questo indentro, così da formare un piano inclinato sull’orlo va
del mattone inferiore. Nè a ciò si limitò la cura nell’uso del
laterizio, chè il mattone era lavorato prima e poi della sua
cottura, tagliato, scalpellato, limato, segato, così da rivaleg-
giare con il materiale più nobile per i suoi esatti piani, gli
spigoli precisi e il vellutato.
Per la decorazione il laterizio servì a comporre cornici
a sega, a denticoli, a scaglie, a scacchi, a rete, a gradi, a
croce, a zigzag, e giovò pure a dar risalto a pietre tagliate,
formando con esse sul piano disegni geometrici o facendone
spiccare la viva bianchezza. L’alternarsi di materiali di varia
specie o stratificazione, a seconda del disegno de’ musaici
di pavimenti, diviene sempre più comune ne’ monumenti
romanici meno remoti: a Cortazzone nelle absidi della chiesa
di San Secondo (fig. 2), e a Montafia, in quella della chiesa
di San Martino (fig. 3), girano cornici a denti di lupo; a
Castell’Alfero, nell’abside della chiesa della Madonna della
Neve (fig. 4), svolgonsi fasce di mattoni a maggiore o minor
numero di filari, alternate con altre di pietre più o meno
alte, e, nel basso, una a scacchiera, così come si vede nel-
l’abside di San Vittore di Priocca (fig. 5). Da questi semplici
saggi a quello pomposo del palazzo comunale di Piacenza
è la distanza che passa dalla giovinezza alla maturità dell’arte,
dagli esordî alla fine dell’architettura romanica.
A ravvivare il laterizio furono incassate nelle mura esterne
delle chiese le ciotole, le sottocoppe, che venivano d’Oriente,
ornate, smaltate, iridescenti; ed anche nel fondo de’ fregi fu
adoperato il colore per togliere ogni monotonia di effetti, ve-
stire gli edificî come di serici drappi e apparare a festa le
cattedrali.
La pietra da taglio si scolpiva anche in opera; segnati
sulle superficie appena sgrossate i contorni degli ornati e
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