Full text: L' arte romanica (3)

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toni, si formarono le congiunzioni con maggiore ordine, cor- E 
reggendo la varia larghezza ch’ebbero nei più antichi edificî, par 
e otturandole, ora col riempirle di calcestruzzo, ora premendo ui 
questo indentro, così da formare un piano inclinato sull’orlo va 
del mattone inferiore. Nè a ciò si limitò la cura nell’uso del 
laterizio, chè il mattone era lavorato prima e poi della sua 
cottura, tagliato, scalpellato, limato, segato, così da rivaleg- 
giare con il materiale più nobile per i suoi esatti piani, gli 
spigoli precisi e il vellutato. 
Per la decorazione il laterizio servì a comporre cornici 
a sega, a denticoli, a scaglie, a scacchi, a rete, a gradi, a 
croce, a zigzag, e giovò pure a dar risalto a pietre tagliate, 
formando con esse sul piano disegni geometrici o facendone 
spiccare la viva bianchezza. L’alternarsi di materiali di varia 
specie o stratificazione, a seconda del disegno de’ musaici 
di pavimenti, diviene sempre più comune ne’ monumenti 
romanici meno remoti: a Cortazzone nelle absidi della chiesa 
di San Secondo (fig. 2), e a Montafia, in quella della chiesa 
di San Martino (fig. 3), girano cornici a denti di lupo; a 
Castell’Alfero, nell’abside della chiesa della Madonna della 
Neve (fig. 4), svolgonsi fasce di mattoni a maggiore o minor 
numero di filari, alternate con altre di pietre più o meno 
alte, e, nel basso, una a scacchiera, così come si vede nel- 
l’abside di San Vittore di Priocca (fig. 5). Da questi semplici 
saggi a quello pomposo del palazzo comunale di Piacenza 
è la distanza che passa dalla giovinezza alla maturità dell’arte, 
dagli esordî alla fine dell’architettura romanica. 
A ravvivare il laterizio furono incassate nelle mura esterne 
delle chiese le ciotole, le sottocoppe, che venivano d’Oriente, 
ornate, smaltate, iridescenti; ed anche nel fondo de’ fregi fu 
adoperato il colore per togliere ogni monotonia di effetti, ve- 
stire gli edificî come di serici drappi e apparare a festa le 
cattedrali. 
La pietra da taglio si scolpiva anche in opera; segnati 
sulle superficie appena sgrossate i contorni degli ornati e 
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