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Un terzo codice del monastero di Polirone (Bibl. Civ. di
Mantova, D. III, 15) ci segna un’altra tarda corrente arti-
stica, fluita nel secolo xIII;* è ernia
un messale, di scrittura gotica
con miniature imitate da un
esemplare nordico, germanico:
vedasi Cristo fra i quattro àn-
gioli! (fol. 54, fig. 410), o la
Crocifissione, col Cristo. fian-
cheggiato dalla Chiesa e dalla
Sinagoga * e con la rappresen-
tazione delle Marie al sepolcro
ai piedi della croce (fol. 56,
fig..‘420). ?
Tornando a tracce più ana Fig. 426 — Monaco, Biblioteca
tiche dell’arte del minio, ricor- Ms. latino 2r261
diamo il volume in-folio, di vario contenuto, del duomo di
Piacenza, scritto per il duomo stesso, essendovi notati molti
santi della Chiesa piacentina. Risale a circa il 1140, come si
deduce dal punto d’arrivo delle nbte cronologiche dell’obi-
tuario in fine al manoscritto. Tra le altre note, una in qualche
modo ci fa pensare alla figura di Milio campanafo, nel mu-
saico della cattedrale di Reggio d’Emilia, come segno del
contributo del campanaro stesso all’opera musiva: la nota
ricorda il decesso di Maria campanaria, che dette l’oro al
miniatore del libro (obiit Maria campanaria que dedit aurum
quod est in libro isto). Il volume contiene prima un calendario
ecclesiastico, che unisce ad ogni mese la miniatura della sua
personificazione con una nota indicante il variare degli umori
I A fol. 62 il ms. ha una nota del 1333 che rammenta un fatto avvenuto alla badia
di Polirone: il ms. era adunque già in quel tempo nella badia stessa.
2 D’Arco, nel libro Le arti e gli artefici di Mantova, vede nella chiesa la figura della
Contessa "Matilde.
3:11 Carta (Codici, corali e libri a stampa miniati della Biblioteca Nazionale di Milano,
Roma, 1891) mette a riscontro di questo messale quello del secolo x1I, « Missale ecclesiae
{ mutinensis »/della Biblioteca di Parma, e il messale benedettino della Biblioteca di Milano,
AD. XV, 7, del secolo xII.