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nel corpo umano, i cibi utili, ecc.:* Gennaio porta una scure
e un fastello di legna; Febbraio incappucciato si scalda al
o - fuoco; Marzo pota la vite;
MAMBR R TO up : i
ue nuo” Aprile, in forma di genti-
| luomo, porta due rami fioriti;
Giugno falcia l’erba(fig. 421);
Luglio miete il grano e Ago-
sto lo trebbia; Settembre
vendemmia; Ottobre semi-
na; Novembre agita un ba-
stone, come per bacchiare le
ghiande. Mancano le figure
di Maggio e di Dicembre.?
Le altre sono colorite mala-
_sntera Milita mente, con tinte guazzose
Fig. 427 — Monaco, Biblioteca rosse e verdastre sui visi, e
Ms. lati 6 + a ;
5. atino 21207 tuttavia con fili bianchi o
lumi nelle vesti, indicanti la luce come ne’ bizantini.
Al calendario fa seguito il salterio (fol. 30 e seg.), poi
l’antifonario con miniature della stessa mano che dipinse i
mesi, e un trattato di musica nel quale si parla dei diversi
modi musicali, personificati dal miniatore in figure di re e
di principi; esempio: Modus autem iste prece nominatur
autentus protus id est auctor vel princeps primus (fig. 422).
Un codice, che ha: invece relazione con manoscritti nor-
dici, si trova nel tesoro del duomo di Padova, e reca la data
del 1170: «anno dni nri ihs xpi M CLXX indictione XVII
Kal. octubris expletum est ab Ysidoro hoc 6pus in padua
I Esempio delle note apposte alle miniature: Al mese di luglio vi è apposta questa :
in mense iulii . flores de apio . et de uva bibe . a venere omni abstine . salvia et ruta utere .
sanguinem non minuas . potionem non accipias.
2 La più completa rappresentazione dei mesi in miniature del tempo romanico si
vede nel codice « Varia historica astronomica geographica » (Museo Britannico, Biblio-
teca Cotton, tit. B. v., pars 1), derivate in parte dall’antico, come si rende specialmente
evidente dalla miniatura (c. 4 v.) che figura uomini e donne seduti in èisellium, intenti a
bere, con due guardie palatine ai lati e due coppieri che versano ciascuno in un 7ython
il nettare. Così dicasi dell’ altra (c. 5) de’ pastori col pedo, e di quelle del Sole e della
Luna (c. 47) sulle bighe.