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- A Bologna, dove i miniatori laici operarono per lo studio
- bolognese, per le matricole delle corporazioni cittadine e
per gli ordini religiosi, l’arte ebbe una fioritura maggiore
che in altre parti d’Italia. Di Oderisio da Gubbio, ricordato
da Dante, nel commento al divino poema di Benvenuto da
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Fig. 430 — Stuttgart, R. Biblioteca. Ms. n. 16
Imola chiamato magnus miniator in civitate Bonontiae, nulla
resta di sicuro. Sappiamo che dal 1268 per tre anni miniò
de penello de bono azzurro un antifonario per il canonico
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Azzo dei Lambertazzi;” che li 19 di luglio 126g si trovava
a Bologna testimone con un altro miniatore, Paolo di Gia-
a l'edizione 1 CROWE e CAVALCASELLE, Storia della pittura in Italia, IN, pag. 3 e seg.