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comino dell’Avvocato, ad un atto notarile, * forse per il fatto
che l’una parte de’ contraenti dava in pegno all’altra parec-
chi libri di giurisprudenza, probabilmente miniati. A. quegli
anni all’incirca corrispondono parecchi codici, che denotano
una fiorente scuola di miniatori a Bologna, forse non estranei
allo sviluppo dato quivi all’arte dall’ Eugubino. Tre codici, uno
di Monaco (latino 21261, fig. 426 e 427), uno di Stuttgart
ms. n. 16, fig. 428-430), uno di Lainz-Wien (VII, 194,
fig. 431-434), formano un gruppo che si distingue per l’uso
costante di striare i capelli, di filettare di bianco le dita,
‘ewam atusdone. Dot miturnbioo
Fig. 431 — Lainz-Wien, Biblioteca Rossiana. Ms. VIII, 194
alla maniera bizantina, e in un modo più rozzo di quello
che si osserva nei manoscritti. bolognesi di San Michele
in Bosco. Curiosissimo quello della Biblioteca Rossiana a
Lainz-Wien, dove a piè di pagina si vedono rappresentazioni
allegoriche e satiriche, un putto ignudo a cavallo d’un riccio
muove con una lancia contro un trionfatore, mentre uno sfac-
cendato ammaestra un cane; uomini in arme, con lancia,
martello e scure, s’avanzano timidamente verso una lumaca
che sporge quattro cornetti fuor dal nicchio; uomini con
testa di scimmia o di uccello dal lungo becco, con cappucci
terminati a imbuto e a coda, intenti a tagliare un albero,
mentre un uomo schizza acqua sopra un fanciullo ignudo che
fa le capriole; una lepre porta sul dorso il cacciatore col capo
1 FRANCESCO MALAGUZZI-VALERI, La miniatura in Bologna dal XIII al XVI11 se-
colo, Firenze, 1896, in Archivio storico italiano, V, t. XVIII.
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