Quasi non bastasse a Guglielmo II l’immensa costruzione
di Monreale, dette l’animo a fondare nel 1184 con fanta.
stica rapidità il duomo di Palermo (fig. 487), purtroppo oggi
devastato in mille modi, tranne una parte, l’occidentale, che
ancora serba alquanto della forma primitiva. Con esso si
Fig. 486 — Palermo, San Giovanni degli Eremiti. Chiostro
chiude il ciclo possente dell’architettura normanno-sicula,
fioritura mirabile di edificî, segno del felice connubio di
civiltà diverse, che già avevamo veduto sul litorale tirreno
dove si era esteso il dominio normanno.
1 Sull’architettura siciliana dal tempo romanico, confronta, oltre gli scritti citati: GrA-
VINA, Monreale, 1859 ; SERRADIFALCO, Del duomo di Monreale, Palermo, 1838; SAVAGNONE,
77 diploma di fondazione della Cappella Palatina di Palermo, 1900; STARRABBA, R. Diplomi
di fondazione delle chiese episcopali di Sicilia (1082-1093), nell’Archivio storico siciliano,
XVIII, 1, 1893; V. DI GIOVANNI, / casali esistenti nel secolo XII nel territorio della chiesa
di Monreale (1d., XVII, 1892, pag. 438 e Seg.); ATANASIO SCHIRÒ, L’antico castello di Ca-
latamauro (1d., XII, 1887, pag. 169); V. DI GIOVANNI, ZI castello e la chiesa della Favara
di San Filippo a Mare Dolce in Palermo (1d., 1898) ; CARMELO SCIUTO PATTI, Saul castello
gara Ursino, notizie storiche (22d., X, 1885); V. DI GIOVANNI, 7 monastero di Santa Maria la
Gdadera, poi Santa Maria de Latina, esistente nel secolo X7171 presso Potizzi (1d., V, 1880).