Full text: L' arte romanica (3)

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però che si scolpivano quelle rozze cose, l’Italia meridionale 
si popolava di chiese composte coi frammenti dell’antico. 
A Sessa Aurunca sono bassorilievi con maschere sceniche 
sulla facciata della cattedrale; nella chiesa dell’Annunziata 
presso Scala, pezzi di cornicioni romani, colonne e capitelli 
classici, uno corinzio reggente la pila dell’acqua santa; nel 
duomo di Caserta vecchia, le colonne in gran parte antiche; 
nel portico della chiesa di Sant'Angelo zzz Formis, rocchi di 
colonne, capitelli e basi romane; a Capua, nel duomo, v’è un 
Fig. 495 — Atrani, San Salvatore. Transenna 
sarcofago romano rappresentante la caccia al cinghiale cali- 
donio, e, nel campanile, vediamo teste romane incassate nei 
muri; nella piazza maggiore, antichi frammenti figurati per 
ogni dove. A Gaeta, la base della torre della cattedrale è 
rivestita di cornici divelte da monumenti classici, e all’en- 
trata della cattedrale stessa vi sono due sarcofagi de’ bassi 
tempi, rilavorati nel secolo XII. Ad Aversa, a Cava de’ Tirreni, 
a Minturno, ecc., l’antico fa le spese al nuovo. Tutta quella 
| virtù d’arte bastò a fare aprir bene gli occhi degli scultori, 
che sin dalla metà del secolo XII gareggiarono con l’antico. 
Sculture della Campania non ispirate a modelli classici si 
possono vedere a Capua, nella porta di San Marcello (fig. 496),
	        
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