Full text: L' arte romanica (3)

ai quattro canti, teste di mostri e foglie curvate a gola diritta, - 
ad anse, a branche distese, stringenti il plinto al toro inferiore | 
della base. Quest’ornamento, che si mostra in rarissimi mo- 
numenti romani, riappare a Aix-la-Chapelle nell’ VIII secolo, a 
San Felice e Fortunato, presso Vicenza (se veramente l’esempio 
che si additava era dell’anno g85 o circa), si diffonde ben 
presto nell’XI secolo, e diviene più energico e vario nella 
disposizione e nel movimento lungo il secolo xII. 
L’unione di mezze colonne a pilastri, di quattro semico- 
lonne a quadrifoglio, di due pilastri e di due semicolonne, ecc., 
e insomma la formazione di pilastri polistili o a fascio, nacque 
dalla necessità della maggiore robustezza del sostegno e del- 
l’adattamento di questo al pondo delle varie arcate, al bisogno 
di opporre forze a quelle moltiplicate gravanti sull’abaco del 
capitello. È come una sensibilità nuova che anima tutti i 
membri dell’architettura, uno stringersi concorde ad innal- 
zare la casa di Dio, una divisione del lavoro e delle fun- 
zioni secondo il grado della forza e le necessità incombenti. 
« Salgono i piloni stretti in robusto fascio fino ai capitelli 
che ne continuano la sagoma, e d’onde si spandono all’in- 
torno, come i rami dal tronco d’un albero, a formare con 
l’incrocio dei costoloni e il dipartirsi degli archi il sistema 
delle volte: le mura perimetrali anch’esse fin dallo zoccolo 
mostrano predisposti i sostegni che salgono ad incontrare 
e a reggere gli archi e i costoloni mandati verso di loro dai 
pili; e volte, archi, costoloni, pili, piedritti costituiscono un 
organismo, solido, evidente, armonico, da potersi paragonare 
solo agli edificî dell’insuperabile Grecia ». 
Vuolsi che i pilastri composti, elemento precipuo e logico 
dell’architettura degli edifizî delle volte a crociera, sieno stati 
inventati per semplice ragione decorativa, adottati cioè nel- 
l’anno 1005 a Saint-Remy di Reims? per dare un aspetto 
migliore a grossi piloni, e conciliare la solidità necessaria della 
IG. B. ToscHr, Ambrosiana, ne L'Arte, I, 1898. 
2 Cfr. ENLART, op. cit. 
2A
	        
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