Full text: L' arte romanica (3)

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da questa regione navigassero 
verso l’isola i maestri di cui 
ni abbiamo trovato le produzioni 
gono le in tanta abbondanza e in una 
forma continua, più antica a 
Salerno e più moderna a Sessa. 
A Palermo la scultura nel 
secolo xII intende a lavorar 
sarcofagi di porfido; l’arte dei 
Romani, che vinceva la materia 
più indocile, torna in onore in 
terra siciliana a’ tempi nor- 
manni. Tre secoli prima che 
Leon Battista Alberti si affati- 
casse a formare le diciotto let- 
tere di porfido per la soglia 
della porta principale di Santa 
Maria Novella, e quattro secoli 
prima che Francesco del Tadda 
intagliasse una tazza porfirea 
per la fonte del giardino dei 
Pitti," in Sicilia si sapeva lavo- 
rare il porfido per le urne regie. 
Il materiale fu tratto dagli an- 
tichi edifici, e forse da Corinto 
e da Tebe, donde, come afferma 
Fo Niceta Crotoniate, tornarono le 
pae” triremi sicule onuste d’ingenti 
tesori e di preziosità in gran 
copia; così come i Pisani, tor- 
nando nel 1117 vittoriosi da 
Maiorca, trasportarono, al dire 
di di Ricordano Malaspini, due 
reversa. 1 VasaRrI, Le Vite (ed. Sansoni, I, 110, - IlFig. 571 — Palermo, Duomo 
112; VII, 260). Particolare dell’urna di Federigo il
	        
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