Full text: L' arte romanica (3)

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nell’Italia settentrionale i musivarî di pavimenti prendevano 
a prestito dagli scultori la trama dell’invenzione, e mentre 
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la Toscana ne’pavimenti del Battistero (fig. 793) e in San Mi- 
niato al Monte (fig. 794) dava saggio di fiorite eleganze, a 
, Roma quasi solo si commettevano porfidi e serpentini. 
Insieme con i marmorarî romani sono generalmente citati 
Uberto e Pietro di Piacenza, che segnarono del loro nome 
- la porta in bronzo, ora nel battistero lateranense: 
> HVI (ius). OPERIS. VBERTVS. ET .PETRVS.FR.MAGI- 
STRI. LAVSENEN. FVERVNT, eseguita, come determina un’altra 
iscrizione, al tempo di Celestino III, l’anno settimo del suo 
pontificato, cioè nel 1195.* Misera porta, notevole soltanto per 
la cuspide acuta sotto cui sta il gruppetto della Vergine col 
Bambino. 
Nell’ Umbria, come ha ben dimostrato il Grisar, si svolse 
« un’abilissima scuola di marmorarî, che può mettersi a fianco 
di quella celeberrima de’ marmorarî romani della stessa epoca, 
i così detti Cosmati, ma che ha un altro carattere e si di- 
stingue in un genere di lavoro diverso ». 
Veramente la differenza non è tale da costituire un gruppo 
indipendente, perchè il ritorno dell’ornato al classico stile 
è anzi un segno distintivo dei Cosmati. come mostrano il 
FM A. L. FROTHINGHAM, Notes on roman artists of the middle age, nell’American Journal 
UNO Ra of Archa@ology, VI e VII, 1890-1898; PRomMIS, Notizié epigrafiche degli artefici marmo- 
E nnt rarî romani dal X al XV secolo, Torino, 1836; ROHAULT DE FLEURY, La Messe, Paris; 
G. DE Ross, Musaici cristiani delle chiese di Roma, Roma, 1872; STEVENSON, in Bullet- 
; nall'3 tino di archeologia cristiana, 1871, 1875, 1878, 1880, 1882; BARBIER DE MONTAULT, in 
FAL Annales archéologiques, 1858, tomo XVIII, pag. 265 e seg.; GIACOMO BONI, The roman 
MELA Marmorarii, Roma, 1893. 
1 L’altra iscrizione così suona: 
i VBERT’ MAGISTER ET PETRVS.EI’ FR: 
E e PLACENTINI FECERVNT HOC OP’ 
i Il Forcella riporta un’iscrizione già esistente sulla porta di bronzo del ciborio che rac- 
ide ll chiudeva il Sudario nella basilica di San Pietro: Celestinus PP {111 fecit fieri opus pon- 
vom tificatus sui anno VII (= 1197) Ubertus Placent fecit has januas. 
a pe 2 Nuovo Bullettino di archeologia cristiana, I, n. 1-4, 1895. 
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