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dai quattro simboli evangelici tiene ancora della decorazione
antica del centro de’ sarcofagi; le figure che si vedono di
qua e di là diritte sembra che dovessero stare ancora rac-
chiuse tra gl’intercolonnî. Agli angoli vi sono poi due tela-
moni con le braccia sollevate, quasi a reggere un architrave,
Fig. 806 — Todi, Duomo. Capitello nell’interno
non la semplice fascia superiore del sarcofago. Qui pure tra-
pela lo studio dell’antico, quantunque non così sicuro e ampio
come nell’arte di Melioranzo e de’ suoi seguaci. Siamo ancora
agl’inizî della scuola, che conta tra i più antichi maestri
LATHOMVS (Lathomus — scalpellino) ATTO, operante in San
Pietro in Bovara, e al 1133 nella fronte meridionale del duomo
di Foligno; tra i più recenti, BINELLVS, che dal 1190 (1195?)
al 1210 scolpì nella chiesa di San Michele e di San Silve-
stro di Bevagna. Le intrecciature delle fasce del sarcofago
ci fanno assegnare lo scultore a un tempo alquanto anteriore
ad Atto da Foligno; ma egli già accenna alle tendenze che