Full text: La scultura del Trecento e le sue origini (4)

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‘0. Seduto doveva rendere l’esser suo schiettamente, intimamente. Sulle 
line, Luca labbra di Caino che fa l’offerta al Signore, nel ciborio di 
:e il verbo San Paolo, corrono sentimenti d’ira e di sdegno; come nelle 
Giovanni forme d’Abele traspaiono la ingenuità e il candore del sen- 
sangelista, timento. E qui in Santa Cecilia, Giovanni, Luca, Marco hanno 
alato. par il loro tipo tradizionale completo, ma vivificato e illuminato 
mmo Fat- per la elevazione del pensiero. 
‘che vola 
11 il libro 
ie il sim» Un’altra opera, dove appare tutta la nobiltà di Arnolfo, è 
pi Matteo, il monumento in San Domenico d’Orvieto del cardinale di 
istese sul- Braye (fig. 67) morto nell’aprile del 1282.' Questa data ha 
egli Fvon, fatto ritenere che la scultura fosse prossima a quell’anno; 
pevnacehi ma non sempre la erezione de’ sepolcri succede immediata 
one nce. alla morte di questo o quel personaggio. Sul monumento non 
3elica, con si legge la data di essa, ma quella della morte del cardinale, e: 
San Paolo 
‘ose a tra- HOC OPVS FECIT ARNVLFVS 
si, discinti, 
ù semplice Certo esso fu eseguito dallo scultore nel suo periodo di 
toloni della attività a Roma, vedendovisi associata, come nei ciborî di 
e sui curvi San Paolo e di Santa Cecilia, la decorazione cosmatesca 
la volta si Sul basamento a musaico (fig. 68), ora guasto in gran 
acuti. e sui parte, fiancheggiato da due piedistalli che dovevan reg- 
gere colonnine tortili, su cui si aggruppava il timpano 
la vita per omai distrutto, poggia l’urna sostenuta da colonnette e pi- 
‘corrugate, lastri, ornata di musaico e delle armi cardinalizie.? Sull’urna 
a dell'anti: giace dormente il cardinale, vestito di paludamenti ponti- 
gni figura ficali, con le mani conserte sul petto; e due diaconi, stirando 
i le cortine, lo mostrano nella sua cella funeraria. sul soffitto 
lorniamento di ' Il Della Valle sbagliò una volta citando il 1280 come data della morte del 
RUS PL Re cardinale De Braye. i 
ata Cecilia del 2 Nel museo ‘dell'opera del duomo d’Orvieto e nei magazzini dell’opera stessa 
vennero. alla vi sono frammenti del monumento: due angioli acefali, con turibolo; capitelli del- 
isi-sono scolpiti l’edicola, parte delle colonnine tortili, le lesene con i capitelli e le basi; una for- 
npi) e la iscri- mella del basamento: un frammento del timpano: pilastrini laterali del sarcofago.
	        
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