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testa, con uno sfumato che non si vede nel periodo più tardo ’
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dello scultore; severo il drappeggiarsi dei paludamenti magni-
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fici, con pieghe spezzate, proprie d’Arnolfo, intorno al braccio
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Sinistro; 1 guanti ricamati e gemmati che coprono le mani
conserte sul petto, S’increspano, come sulle mani guantate
della figura giacente di Bonifacio VIII nelle Grotte Vaticane.
Sul gradino del monumento sepolcrale s’innalzano fasci
di colonnine e, sopra esse, due alte colonne che reggono un g
arco trilobato coperto da un timpano acutò con foglie ram- À
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panti ai lati. Il capitello della colonna a sinistra, a seconda
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del tipo già fornito da Nicola d’Apulia nel pergamo pisano, -
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è coronato di curve foglie gotiche che drizzano subitamente
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le cime, mentre dalle volute cadono le foglie racchiudenti E
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1 semi a mazzo; il capitello della colonna a destra è imi-
tato magistralmente dall’antico con foglie mosse dal vento.
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A mezzo del timpano è una testa, studiata da una d’Ercole, 3
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con barba e capelli a sforacchiature fatte da colpi irregolari
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di scalpello, come nel San Pietro del descritto ciborio di
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San Paolo fuori le mura; all’incontro degli archi trilobati, S
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vedesi, a sinistra, la testa d’un fanciullo che ride; a destra i
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un’altra con le sopracciglia corrugate, piangente. All’impo-
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starsi dell’arcata, da ogni parte una testina ridente, che spunta di
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nel lato destro, fuori da una cornice con foglie, imitate da i
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quelle della quercia e studiate dal vero nel modo istesso d’altre
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foglie del ciborio di San Paolo fuori le mura. P
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Niuno tra i cosidetti Cosmati avrebbe potuto. e saputo
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costruire questo mausoleo," dove l’arte classica raffinata di
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Arnolfo s’ingemma. Eppure si attribuiscè al Vassalétto,° che
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appose la firma a un meschino o/iario nel presbiterio di ;
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San Francesco a Viterbo, mentre a San Giovanni Laterano
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il chiostro e il frammento della. pila della fonte, che doveva
! PInzI, I principali monumenti di Viterbo, Il ed., Viterbo, 1894; GIUSEPPE
Rossr1, Ricerche sull’ origine e scopo dell’ architettura archiacuta. Mausoleo di Cle-
mente IV, Siena, 1889; CrISTOFORI, Le tombe dei papi in Viterbo, Siena, 1887.
° Sulla base dell’ oliario di marmo bianco. intarsiato di musaici, si legge:
M. VASSALETVS ME FECIT.
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