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PRI taTdo vedersi nel mezzo del cortile, Oggi invece giacente in un
i di angolo del chiostro stesso, bastano a dimostrare come il vago
jpraccio musaicista Vassaletto, nello scolpire ornati e peggio ancora
16 mani le figure, fosse d’una inesperienza primitiva.
guantate Il monumento di Adriano V fu tipico: anche nello stesso
Vatican, San Francesco di Viterbo si può averne la prova dai capi-
ino fasci telli delle colonne che fiancheggiano la tomba di Pietro di
gono un Vico, prefetto di Roma, imitati da quelli del sepolcro di
ie ran. Adriano V;' e perfino dal mausoleo di Clemente IV. che
P coda dovette essere eseguito più tardi di quanto si suppone, gros:
, pisano, solano di forme al pari del sarcofago situato a’ suoi piedi,
tamente di Pierre le Gros de Saint-Gilles, nipote di quel pontefice ;?
hiudenti opera il primo di Pietro Oderisio, come lasciò scritto il P. Da-
la eni niele Papebroch (fig. 73). 3
il vento. Forse il monumento pontificale fu guasto nello sfondo o
Ercole. nella parete dietro la statua del pontefice, che doveva essere
regolari rivestita di cortina marmorea, tolta quando nel 1705 la fe-
borio di cero restaurare i discendenti della famiglia Fieschi geno-
rilobati. vese, alla quale aveva appartenuto Ottobono, cardinale di
a destra Sant’Adriano e poi pontefice col nome di Adriano V. Tra le
impo ali del coperchio e la figura del papa erano fors’anche ritti due
sis punta angioli, come potrebbe supporsi vedendo nella stessa chiesa
rate da di San Francesco il monumento del cardinale fra’ Marco
o d'altre viterbese, generale dei Minori osservanti, morto nel 1369;
poi che in esso sono due angioli che stirano le cortine, simi-
saputo lissimi tanto negli atteggiamenti che nel drappeggiarsi delle
nata di tuniche ad altri eseguiti da Arnolfo, a quelli, ad esempio,
fo:* che della tomba di Bonifacio VIII. Tale riscontro fa pensare che
forio. di sotto gli occhi del tagliapietra chiamato da fra’ Giuliano per
lateranò la esecuzione del monumento al cardinale fra’ Marco, doves-
doveva sero trovarsi gli esemplari di Arnolfo ora perduti.
e Il simulacro di Carlo I d’Angiò (1265-1282), re di Sicilia,
GIUSEPPE
leo di Cles 1 CARLO CAaLISSE, I Prefetti di Vico, Roma, 1888.
na, 1857, 2 CESARE PINZI, Storia della città di Viterbo, II, 1889, p. 246.
si lesse: 3 Conatus historico-cronologicus ad catalogum Romanorum Pontificum, 1685.