Full text: La scultura del Trecento e le sue origini (4)

— 113 
modiglione; le mani e lo scettro son rifatti. I due leoni, su 
cui siede re Carlo, non sembrano adornare i bracciuoli del 
suo scanno, ma portarlo sul dorso, e spuntano con le teste, 
l’una con le fauci aperte, l’altra con le fauci chiuse, fuor dal 
drappeggio della clamide regale. 
In conchiusione, la statua che Carlo I d’Angiò fece erigere 
a sè stesso nel Campidoglio è veramente, secondo l’ipotesi 
del Wickhoff, opera di Arnolfo di Cambio: e, date le dimen- 
sioni della statua onoraria, dato il tempo in cui fu eseguita, 
possiamo riconoscere che il simulacro non è inculto, ma carat- 
teristico e grandioso, ben degno del continuatore dell’opera 
rinnovatriee di Nicola d’Apulia. 
La statua di Carlo I d’Angiò e la lettera, già riportata, 
di questo re ai Perugini, che gli avevano inviato oratori per 
ottenere Arnolfo a lavorare nella fonte, ci fan pensare come 
l’artista, al servizio dell’Angioino, si sia trovato al contatto 
dell’arte francese, che si espandeva a Napoli nelle chiese di 
San Lorenzo, di Sant’ Eligio, di San Gennaro, ecc., e fuori 
di Napoli, nelle Puglie e în Sicilia. * Ciò spiega le forme 
gotiche che si vedono principalmente nel ciborio di San Paolo 
fuori le mura, specie per la decorazione studiata dalla flora 
naturale nei capitelli. Il gotico di Nicola d’ Apulia teneva 
ancora dell’arte romanica, dalla quale si era dipartito; invece 
il gotico d’Arnolfo a San Paolo acquista sottigliezza, snellezza 
ed eleganza francese. Oltre che a Roma, Arnolfo servi forse 
re Carlo nel castello di Lagopesole, e lo seguì coi maestri 
d’oltremonte nei vasti dominî del Mezzogiorno? 
Si è messa al confronto della statua di Carlo I d’Angiò 
l’altra in bronzo di San Pietro nella basilica Vaticana (fig. 75, 
76); e la dissimiglianza generale dei due monumenti ha impe- 
Cfr. ENLART, Origines francaises de l’architecture gothique en Italie, Paris, 
Thorin, 1894. — A Napoli, nel Duomo, c’è il sepclero di Filippo Minutolo arci- 
Cambio vescovo (+ 1301), con il sarcofago ornato alla cosmatesca, e la fignra giacente del 
presule colorata: opera di grande bellezza, non esente, a quanto pare, dagli in- 
fussi d’Arnolfo. 
VENTURI, Storia dell’ Arte italiana, IV.
	        
Waiting...

Note to user

Dear user,

In response to current developments in the web technology used by the Goobi viewer, the software no longer supports your browser.

Please use one of the following browsers to display this page correctly.

Thank you.